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CODRO

di Vincenzo Costanzi - Enciclopedia Italiana (1931)
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CODRO (Κόδρος, Codrus)

Vincenzo Costanzi

Secondo gli antichi storiografi, avendo i Dori invaso la messenica Pilo, parecchi discendenti di Neleo e Nestore sarebbero emigrati nell'Attica, tra i quali Melanto, padre di C., che tolse quivi il regno all'ultimo Teseide, Timete. Non si è perfettamente d'accordo sull'origiue della figura di C.; il fatto che non esista in Atene una gente dei Codridi, non pare ragione sufficiente per negarne l'autoctonia nell'Attica, mentre il sacrario consacrato a lui, a Neleo e a Basile ne è una prova abbastanza convincente. C. è l'eroe di una simpatica leggenda che risale almeno al sec. V. Una spedizione era stata mandata dal Peloponneso contro Atene. Cleomanti, nativo di Delfo, rivelò agli Aternesi un oracolo secondo il quale Atene sarebbe stata salva, se fosse morto il re. C. allora si travestì da contadino e, incontrati dei nemici, ne uccise uno, sicché tosto fu ucciso. I Peloponnesiaci, desistettero dall'impresa e si contentarono di aver conquistato Megara. Secondo un'altra tradizione C. sarebbe morto in battaglia. A C. sarebbe successo Medonte, ma gli Ateniesi in onore del loro eroico sovrano avrebbero sostituito la denominazione di re con quella di arconte, mantenendo l'ereditarietà nella famiglia. Ma questa tradizione o era ignorata o non accreditata nel sec. IV; poiché sono da Platone e Aristotele nominati come re alcuni riguardati dai tardi cronografi come arconti a vita.

Si è voluto vedere nella leggenda di C. un riflesso del sacrificio di Leonida, ma è più probabile il contrario: che cioè la leggenda di C. abbia influito sulla formazione di alcuni particolari relativi alla morte di Leonida. Certo la leggenda del sacrificio di C. era nota ad Ellanico, a Ferecide e probabilmente anche a Erodoto.

Bibl.: G. Busolt, Griech. Gesch., 2ª ed., Gotha 1893-95, I, p. 220; II, p. 128 (Leonida esemplare di Codro); J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., II, 2, Strasburgo 1916, p. 104 (Codro esemplare di Leonida); Scherling, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, coll. 984-994.

Vedi anche
Eritre (gr. ᾿Ερυϑραί) Città dell’Asia Minore, nella Ionia, sulla costa O della penisola di Mimas, presso l’od. Ildiri. Storia Fu fondata, secondo la tradizione, da Cretesi al seguito di Eritro. I resti più antichi sull’acropoli risalgono a epoca geometrica. Sotto Lidi e Persiani nel 6° sec. a.C., partecipò ... Neleo (gr. Νηλεύς) Mitico re di Pilo in Messenia, figlio di Posidone e di Tiro, gemello di Pelia e padre di Nestore. Fra le sue imprese si ricordava una guerra contro Eracle, nella quale sarebbe morto; secondo altri morì invece a Corinto. tesmoteta Nell’antica Atene, titolo di sei dei nove arconti (gli altri erano l’arconte eponimo, il re e il polemarco, con i quali essi non avevano vincolo di collegialità) eletti a sorte annualmente, che istruivano cause private (adulterio, furto, delazione ecc.). Focea (gr. Φώκαια) Città ionica dell’Asia Minore, fondata, secondo la tradizione, da coloni ateniesi, focesi e peloponnesiaci, in territorio ceduto dall’eolica Cuma, coi due porti di Naustathmòs e di Lamptèr. Ebbe grande floridezza in età arcaica. Dal 600 a.C. ca. gran parte dei Focei emigrarono fondando ...
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