cobot
s. m. Robot collaborativo che aiuta e interagisce con le persone.
• Durante il Millipol 2011, il salone mondiale della sicurezza interna degli Stati, svoltosi a Parigi la settimana scorsa, la Direction Générale de l’Armement (DGA) ha presentato il prototipo Hercule. Si tratta di un esoscheletro destinato ad essere indossato dai soldati per aiutarli a sollevare, spostare e trasportare carichi pesanti. In grado d’intercettare autonomamente i movimenti dell’utilizzatore, assecondandoli, l’esoscheletro è stato definito un «cobot», ossia un robot collaborativo. (Francesca Tarissi, Repubblica, 24 ottobre 2011, Affari & Finanza, p. 32) • [tit.] Italia / Piccole imprese a caccia di «cobot» / gli automi poco costosi e «collaborativi» [testo] [...] Si chiama robot collaborativo o, come dicono gli americani, cobot. È una nuova generazione di meccatronica leggera, che, grazie al costo inferiore e ad altre virtù, sta aprendo nuovi mercati e nuove applicazioni al di là dell’industria dell’auto e dei semiconduttori, dove la robotica è di casa da decenni. (Edoardo Segantini, Corriere della sera, 15 giugno 2015, Corriere Economia, p. 5) • L’era dei robot industriali chiusi in gabbie di protezione perché non pronti a interagire con l’uomo è al tramonto. La prova più visibile si chiama YuMi, il capostipite di una nuova generazione di «cobots», ovvero robot collaborativi in grado di interagire. (Guido Romeo, Sole 24 Ore, 1° giugno 2016, p. 16, Nòva24).
- Espressione inglese composta dall’agg. co(llaborative) ‘collaborativo’ e dal s. (ro)bot.
> robot collaborativo.