COBENZI
. Famiglia della Carinzia, di cui si trova menzione nei documenti fin dal principio del sec. XIII, innalzata nel 1588 al rango di baroni dell'Impero, nel 1722 a quello di conti dell'Impero. I più notevoli personaggi di questa famiglia sono: Luigi, nato il 21 nov. 1753 a Bruxelles, morto il 22 febbraio 1809 a Vienna. Dopo un breve servizio nella magistratura austriaca, egli entrò nel 1774 nella diplomazia, e fu a Copenaghen, poi a Berlino, che dovette lasciare nel 1778 all'entrare della Prussia nella guerra di successione bavarese, che egli invano si era sforzato d'impedire. Nel 1779 fu nominato ambasciatore a Pietroburgo, ove rimase fino al 1797. A questo periodo della sua attività appartiene la conclusione dell'alleanza russo-austriaca del 1781 e dell'accordo russo-austriaco del 3 gennaio 1795. Nel 1797 fu mandato a Udine per le trattative con Napoleone Bonaparte, che ebbero fine il 17 ottobre 1797 con la pace di Campoformio. Appena tornato, il C. fu mandato al Congresso di Rastatt, dove ebbe ben poco successo. Nel 1798 mandato di nuovo a Pietroburgo, non poté impedire lo scioglimento dell'alleanza russo-austriaca. Nel 1800 il C. lasciò Pietroburgo; e, nell'autunno dello stesso anno, si recò per le trattative di pace a Lunéville, nelle quali si distinse per la tenace difesa degl'interessi austriaci. Dopo la firma della pace, andò a Parigi, che lasciò il 9 settembre 1801, per assumere, il 18 seguente, la carica di vice-cancelliere dello stato. Come tale il C. dimostrò poca abilità; la pace di Presburgo, così poco favorevole all'Austria, lo obbligò, il 28 dicembre 1805, a dare le dimissioni.
Filippo, nato il 28 maggio 1741 a Lubiana, morto il 30 agosto 1810 a Vienna, cugino del precedente, entrò nel 1763 al servizio dello stato nei Paesi Bassi. Nel 1768 fu fatto presidente della Commissione delle dogane a Vienna, e nel 1774 vicepresidente della Deputazione ministeriale bancaria, nella quale carica poté attuare la riforma delle tariffe doganali, ideata da lui da lungo tempo. Nel 1779 fu mandato come rappresentante dell'Austria alle trattative di pace a Teschen, nelle quali tanto si segnalò che nel maggio del 1779 fu nominato vicecancelliere di stato; e, il 18 agosto 1791, cancelliere. Il nome di C. è strettamente collegato col piano d'un cambio dei Paesi Bassi austriaci con la Baviera, piano che si dimostrò non eseguibile e imbarazzante per la politica estera austriaca, tanto da spingere la Russia dalla parte della Prussia, e da causare il minaccioso ingrandimento di ambedue per il trattato di divisione della Polonia del 25 gennaio 1793. Questi insuccessi portarono, il 27 marzo 1793, alla caduta di C., che ebbe la carica di cancelliere delle provincie italiane, creata allora. Col rinnovamento dei rapporti diplomatici con la Francia il C. fu mandato nel 1801 ambasciatore a Parigi, dove rimase con poco successo fino allo scoppio della guerra del 1805.
Bibl.: Oltre C. v. Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich, Vienna 1857; V. Herbst, Encycklopädie der neueren Geschichte, Gotha 1880, e gli articoli dedicati ai due C. nella Allgemeine deutsche Biographie, IV, Lipsia 1876, s. v., v. su Luigi: A. Fournier, Gentz und Cobenzl, Vienna 1880; e su Filippo: F. Vivenot, Die Politik des Grafen Ph. v. C., Vienna 1874; A. R. V. Arneth, Graf Philipp C. und seine Memoiren, in Archiv für österreichische Geschichte, LXVII (1886), p. 1 segg.; S. Brunner, Correspondences intimes de Joseph II avec... le Comte Cobenzl et le prince de Kaunitz, Parigi 1871; H. Schlitter, Fürst Kaunitz-Rietberg, Philip C. und Spielmann. Ihr Briefwechsel, Vienna 1899; Villermont, Le comte C., Lilla s. a.; fondo di manoscritti nel Haus-Hof und Staatsarchiv di Vienna.