coalition of the willing
<këuëlìšn ëv dħë u̯ìliṅ>. – Espressione coniata negli anni Novanta del 20° secolo per definire operazioni militari o umanitarie non coperte completamente dall'ombrello delle Nazioni Unite. L'espressione è stata utilizzata dall’amministrazione degli Stati Uniti guidata dal presidente repubblicano George W. Bush per definire la coalizione di volenterosi che nella primavera del 2003 ha invaso l’Irāq senza l'avallo UN. Scopo della missione, rovesciare il regime di Ṣaddām Ḥusayn accusato di possedere armi di distruzione di massa e di fiancheggiare l’organizzazione terroristica al-Qā‘ida. Furono 48 i paesi, oltre agli Stati Uniti, a partecipare alla coalizione: in Europa, con la Gran Bretagna, principale sostenitore della Casa Bianca, diedero il loro consenso Italia, Spagna (che decise il ritiro delle truppe nel 2004), Portogallo, Danimarca, Ungheria, Polonia e Repubblica ceca. L’invasione militare dell’Irāq, però, venne condotta prevalentemente da truppe degli Stati Uniti fiancheggiate da contingenti minori inviati da Regno Unito, Australia e Polonia. L’intervento unilaterale provocò un forte attrito con Francia, Germania, Russia e Cina, e più in generale una grave crisi nei rapporti tra Stati Uniti ed Europa, che fece temere anche la fine dell’Alleanza atlantica.