CLOUET
. Ritrattisti francesi del sec. XVI. Un Jean C., pittore, che visse a Bruxelles nel 1475, pare fosse il capostipite di questa celebre famiglia. Un suo presunto figlio, Jean C., detto Janet, si trova a Tours ai primi del secolo. Nel 1529 si trasferì a Parigi ove morì nel 1541: una medaglia (Parigi, Bibl. Nationale) lo nomina Jehannet Clouet pictor Franc. regis. L'opera più antica da attribuirsi a lui è una serie di otto miniature, i Prodi di Marignano, conservate nel manoscritto della Guerra gallica alla Nazionale di Parigi (1519). Della stessa epoca è un piccolo ritratto di Francesco I, noto per una copia conservata a Chantilly. Originali invece i ritratti della principessa Carlotta (già coll. Thomson) e del piccolo delfino Luigi (Museo di Anversa), di Luigi de Clèves (Museo di Bergamo), di un Ignoto con un volume del Petrarca (Hampton Court) e il piccolo ritratto equestre di Francesco I agli Uffizî. In tutto sette od otto dipinti, di piccolo formato, assai fini, ma di esecuzione timida e arcaica, che ricorda la maniera di Petrus Christus, e un centinaio di disegni, quasi tutti a Chantilly.
Il figlio François C., detto anche Janet, gli succedette nella carica di pittore di corte, conservata per la durata di quattro regni. Ne è ignota la data di nascita; morì il 22 settembre 1572. L'unica sua opera firmata e datata (1562) è un ritratto a mezzo busto, in grandezza naturale, del botanico P. Cutte, ora al Louvre, di bella composizione e d'una tonalità calda e pacata, che ricorda certe opere del Moroni; si può riavvicinare a quest'opera un ritratto di Enrico II, in piedi (nelle copie datato 1559) agli Uffizî, quello di Carlo IX (1566) nel Museo di Vienna e il delizioso ritratto di Elisabetta d'Austria, al Louvre. Un quadro, firmato, con un nudo di donna si trova nella collezione Cook a Richmond.
Ma la fama di F. C. è legata ai suoi disegni. Abbiamo di lui, facendo anche la debita parte ai suoi collaboratori (Bouteloup, Lemannier, Denisot), una serie di ritratti col volto sempre riprodotto di tre quarti, mai di faccia o di profilo, quasi senza ombre e senza ricerca di effetti, sempre in piena luce, e segnato con meticolosa cura nei tratti fisionomici.
I C. godettero ai loro tempi d'una popolarità immensa di cui abbiamo prova anche nell'enorme numero di copie e di repliche delle loro opere.
Bibl.: H. Bouchot, Les C. et Corneille de Lyon, Parigi 1892; É. Moreau-Nélaton, Les crayons de Chantilly, voll. 4, Parigi 1902-04; A. Germain, Les Cl. (Les grands artistes), Parigi 1906; É. Moreau-Nélaton, Les Cl., peintres officiels des rois de France, Parigi 1908; Jal, Les crayons du XVIe siècle au Cabinet des Estampes, Parigi 1908; L. Dimier, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con bibl.); H. S. Ede, Authenticated information concerning Jehannet and François Clouet, in The Burlington Magazine, XLII (1923), pp. 111-29; É. Moreau-Nélaton, Les Clouet et leurs émules, voll. 3, Parigi 1924; B. Adler, Die Cl. Versuch einer Stilkritik, in Jahrbücher d. kunsth. Samml. in Wien, n. s., III (1929), pp. 201-46; L. Dimier, Hist. de la peinture de portrait en France au XVIe siècle, voll. 3, Parigi 1926-1927; M. Roy, Artistes et monuments de la Renaissance, Parigi 1929.