CLOROSI (dal gr. χλωρός "verde"; fr. chlorose; sp. clórosis; ted. Bleichsucht; ingl. chlorosis, green sickness)
Medicina. - Malattia esclusiva del sesso femminile, sempre più rara, forse per le migliorate condizioni igienico-alimentari. Colpisce le ragazze nel periodo puberale; la patogenesi è discussa, ma essenzialmente è in rapporto all'alterata funzione ovarica. E un'anemia di tipo ipocromico: i globuli rossi contengono una quantità minore d'emo-globina in confronto del normale. È considerata giustamente come una manifestazione endocrino-nevrosica, dove l'alterazione del sangue ha carattere secondario; si notano notevoli disturbi funzionali: inappetenza, difficoltà a digerire, stipsi, non di rado ipercloridria, palpitazioni di cuore, soffî anemici, ambascia respiratoria. Questi disturbi tendono più o meno rapidamente a risolversi oltrepassata l'età della maturazione sessuale. Bisogna ricercarne le cause morbigene nella costituzione morfologica e biochimica delle malate e per disturbi di correlazione delle ghiandole endocrine (ovaie, tiroide, surrene). È stata invocata come causa della clorosi anche l'ipoplasia congenita dell'apparecchio circolatorio (cuore e aorta specialmente), e, secondo alcuni, anche determinate conformazioni scheletriche. La clorosi nel sesso maschile, descritta come rarità, è assolutamente da escludersi.
Giovano nella cura i preparati di ferro, d'arsenico, l'opoterapia ovarica, ma più di tutto la vita all'aria aperta, lo sport moderato, la buona alimentazione.
Botanica. - Nelle piante, la clorosi (fr. étiolement; ted. Verspillern, Vergeilen; ingl. etiolation) è un fenomeno patologico, di natura ipoplastica, il quale consiste in un ingiallimento degli organi clorofillati; sintomo frequente d'uno stato patologico più generale, che può essere dovuto a cause assai diverse. Secondo talune distinzioni fissate da Sorauer, per clorosi si dovrebbe intendere l'ingiallimento innato, cioè preesistente nella gemma, e per ittero l'ingiallimento non innato ma successivo nelle foglie; l'uno e l'altro (a differenza dell'albinismo) non trasmissibili e aventi un carattere più o meno transitorio.
Ben noto, col nome di clorosi, l'ittero delle viti americane, attribuito all'eccesso di calcare nel terreno, o anche alla mancanza di ferro, di magnesio; mentre, secondo il Pratolongo, sarebbe dovuto alla presenza di minerali dotati d'un grado elevato d'alcalinità.
Oltre la clorosi da cause fisico-chimiche, o meteoriche (freddo), possiamo avere anche delle clorosi infettive, e delle clorosi per mancanza o deficienza di luce.