CLOROFILLA (X, p. 626)
Struttura della clorofilla. - Nel 1938 A. Stoll ed A. Wiedemann hanno per la prima volta estratto dalle piante un complesso che presenta molte somiglianze con la clorofilla nelle condizioni in cui essa è presente nel cloroplasto. Invece di estrarre la clorofilla con i solventi abituali, si è adoperata l'acqua distillata con speciali precauzioni riguardo al Ph e alla temperatura. Si è ottenuto un complesso proteino-clorofilliano, al quale è stato dato il nome di cloroplastina, e nel quale la clorofilla rappresenta il gruppo prostetico (non proteico) di un cromoprotide e precisamente di un cromoprotide porfinico. La cloroplastina presenta le stesse reazioni della sostanza verde delle foglie, per quanto riguarda lo spettro di assorbimento, la resistenza alla luce, la fluorescenza, la reazione con l'acido carbonico. Ha un peso molecolare elevatissimo: secondo E. A. Hanson (1939) ad una molecola di protide si legherebbero quattro molecole di clorofilla e l'intero cromoprotide avrebbe un peso molecolare di 68.000; secondo E. L. Smith e Pichels (1941) il protide avrebbe un peso molecolare di circa 265.000; ad ogni cento parti di peso del protide sarebbero legate 16,1 parti in peso di clorofilla. Sulla composizione del cromoprotide e sui legami clorofilloprotidici non si è ancora definitivamente concluso, ma in ogni modo la scoperta della cloroplastina rappresenta un vero progresso nello studio della costituzione della clorofilla in vivo.
La struttura del gruppo prostetico della cloroplastina, cioè la struttura della molecola clorofilliana, è stata chiarita con lo studio delle porfirine, ottenute per azione degli acidi che distaccano il magnesio dalla clorofilla e dai suoi derivati. Il nucleo strutturale fondamentale della clorofilla è precisamente quello della porfina, caratterizzato da 4 anelli pirrolici, uniti da 4 ponti metinici −CH=, ed aventi complessivamente 8 atomi di idrogeno variamente sostituiti. I derivati della porfina in cui le sostituzioni sono avvenute con catene laterali carbonate sono precisamente le porfirine. La clorofilla è un composto metallo-organico tetrapirrolico magnesiaco, e quindi una particolare porfirina con alcuni H sostituiti da svariati radicali e con l'atomo di Mg legato ai quattro atomi di N dei gruppi pirrolici. Questa conclusione è merito dei lunghi studî eseguiti dalle scuole di R. Wilstetter, di A. Stoll e di H. Fischer.