clonazione di organismi
Tecnica per cui il nucleo proveniente da una cellula somatica di un donatore viene trapiantato in una cellula uovo ospite enucleata, che viene fatta sviluppare fino allo stadio adulto: l’organismo risultante avrà corredo genetico identico a quello del donatore. La procedura viene anche detta trasferimento di nucleo somatico (somatic nuclear transfer). Nel 1938, Hans Spemann propose un esperimento di trasferimento nucleare per capire se il nucleo di una cellula differenziata fosse in grado di controllare lo sviluppo di un intero individuo, ma non poté condurre l’esperimento per mancanza di strumenti adatti. A partire dal 1952, prima Robert W. Briggs e Thomas J. King in Rana pipiens, quindi John Gurdon in Xenopus laevis, attuarono l’esperimento proposto da Spemann. I primi utilizzarono nuclei provenienti da cellule embrionali di rana allo stadio di blastula, il secondo nuclei – anche di cellule differenziate, come intestinali o epidermiche – di girini. In entrambi i casi, si ottennero girini o anche – quando i nuclei provenivano da girini di Xenopus – cloni di rane adulte. La probabilità di successo diminuiva drasticamente con il progredire degli stadi di sviluppo da cui i nuclei venivano prelevati. Questi esperimenti mostrarono che ogni nucleo, anche differenziato, contiene l’intero patrimonio genetico e che questo può essere riprogrammato e diretto – grazie all’interazione con il citoplasma dell’uovo – verso lo sviluppo di un nuovo individuo. Nel 1996, ma l’evento è stato reso noto l’anno successivo, nasce Dolly, il primo vertebrato (una pecora) clonato a partire da un nucleo di cellula somatica adulta. A oggi, per trasferimento nucleare da tessuti fetali o adulti sono stati clonati numerosi Vertebrati, anche se con efficienza molto bassa: tra i Mammiferi vi sono la pecora, la capra, il vitello, il maiale, il topo, il ratto, il coniglio, il mulo, il cavallo, il gatto e il cane. Allo stato attuale, tuttavia, i tentativi di clonare Primati per trasferimento nucleare non hanno avuto successo.