CLITENNESTRA (Κλυταιμνήστρα o meglio Κλυταιμήστρα, Clytaemnestra, Clytaemestra)
Figlia di Tindareo e di Leda, sorella di Elena e dei Dioscuri. Secondo la leggenda epica più antica essa non ha colpa diretta nell'uccisione di Agamennone, anzi solo dopo una lunga resistenza e solo dopo che Egisto ha allontanato da lei il cantore da Agamennone lasciato a custodirla, cede al seduttore; nella leggenda epica più recente (attestata dalla νέκυια) C. ha invece parte diretta nel delitto. Ma la figura sua per noi è quella che ne hanno foggiato i tragici, Eschilo in particolare (v. agamennone). Le tinte della figura di Clitennestra sono ancora rese più cupe da Sofocle (Elettra), presso il quale essa tormenta la figlia Elettra e gioisce alla notizia della supposta morte del figlio. Alquanto smorzate appaiono le tinte nell'Elettra euripidea.
Bell'episodio della vita di Clitennestra è, in Aulide, l'appassionata per quanto inutile difesa della figlia Ifigenia (Ifigenia in Aulide di Euripide). Altro episodio concernente C. è nelle relazioni sue con Telefo al quale consiglia l'artificio d'impadronirsi momentaneamente del piccolo Oreste e di minacciarne la vita per ottenere che i duci achei gli prestino orecchio (cfr. il Telefo d'Euripide parodiato da Aristofane negli Acarnesi e nelle Tesmoforiazuse).
Bibl.: Höfer, in Roscher, Lexikon d. gr. u. röm. Myth., II, col. 1230 segg.; Bethe, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, coll. 890-93; col. 890 segg.; vedi inoltre, Preller-Robert, Griech. Myth., 4ª ed., II, 3, 2, p. 1491 segg. e passim; e cfr. agamennone; cassandra.