CLICHÉ
Nella terminologia tecnica italiana, con questa parola francese si designa la lastra metallica, incisa meccanicamente o chimicamente, per la riproduzione tipografica di disegni e fotografie. In Italia, infatti, si chiamano clichés tutte le incisioni fotomeccaniche mentre in Francia il nome designa più propriamente le lastre stereotipiche, galvanoplastiche e zincotipiche.
Si distinguono generalmente due tipi di clichés: clichés a tratto e clichés a mezzatinta. Clichés a tratto sono quelli che riproducono disegni a penna, senza sfumature e che si possono stampare su qualunque tipo di carta, anche molto ruvida. Clichés a mezzatinta sono quelli che riproducono fotografie, dipinti, disegni con sfumature e richiedono carte patinate speciali.
Perché un cliché a mezzatinta riesca bene è necessario che il disegno originale o la fotografia da riprodurre siano nitidi ed è bene che le dimensioni del cliché siano minori dell'originale, anziché maggiori. Fra i disegni all'acquerello, daranno miglior risultato quelli eseguiti su carte piuttosto lisce o poco granulose e ad una sola tinta, la riproduzione di acquerelli a colore essendo molto difficile. Dovendo riprodurre una fotografia, occorre che essa sia nitidissima e stampata in un tono freddo.
Anche per i clichés a tratto occorre nitidezza di disegno, specialmente se si tratta di disegni a penna che, dovendo essere riprodotti in dimensioni assai più piccole dell'originale, possono, nella riproduzione, presentare masse oscure, in luogo del tratteggiato primitivo (v. galvanotipia; zincotipia).