CLERICI, Roberto, il Giovane
Difficile stabilire il grado di parentela del C. con gli altri Clerici di Parma, poiché lo Scarabelli Zunti non lo ricorda nell'albero genealogico della famiglia (ms. 106, VII, c. 41v) e confonde il suo operato con quello di Roberto il Vecchio (ms. 105, VI, c. 69). Nato a Parma in data imprecisabile, allievo e collaboratore di Francesco e Ferdinando Galli Bibiena, s'inserì nell'organizzazione familiare e cooperativa degli stessi, presenti con assiduità nel ducato farnesiano dal 1680 e sul loro esempio si spostava anche in più corti e teatri europei.
Era a Vienna nel 1711 al servizio del neoimperatore Carlo VI, quale pittore teatrale (Thieme-Becker). Tornato in Italia, lavorò a Venezia nel teatro S. Cassiano per gli allestimenti de Le gare generose di T. Albinoni e A. Zaniboni (1712) e de La verità nell'inganno di C. F. Gasparini e F. Silvani (1713). È successivamente attestato a Napoli ove per due stagioni fu l'ingegnere e il pittore delle scene di sei spettacoli, uno per il teatrino di corte: L'Amor generoso di D. Scarlatti (11 ott. 1714), gli altri per il S. Bartolomeo: Scipione nella Spagna di Scarlatti (21 genn. 1714); Pisistrato di Leonardo Leo (13 maggio 1714: Gazzetta di Napoli, 15maggio 1714, in Antologia di belle arti, II [1978], 7-8, p. 327); Vincislao di F. Mancini e di A. Zeno (26 dic. 1714); Arminio di Scarlatti e Nicola Serino (19 nov. 1714) e Tigrane ovvero L'egual impegno d'amore e di fede, di Scarlatti e di Domenico Lolli. Questi sono gli unici spettacoli dati al S. Bartolomeo di cui si conservano ancora i libretti.
Fu attivo anche in Inghilterra (Baur Heinhold, 1968): a Londra lavorò dal 1716 per il King's Theatre e nel 1719 fu nominato decoratore e macchinista della Royal Academy of Music. È poi documentato in Portogallo dal 1735 al 1738: vi lavorava per la Companhia des Paquetas di Lisbona, per l'Academia de Música do Trinidade e per il teatro della Rua dos Condes (Pereira Dias, 1966). A Parigi nel 1740 fu il responsabile di alcuni allestimenti per la Comédie-Française (Rosenfeld-Croft Murray, 1964). Ritornato a Parma nel 1739, vi figura di nuovo attivo nel 1748 come scenografo (Zani, 1820). Non si hanno ulteriori notizie del C. dopo questa data.
Non si conoscono ancora disegni a lui riferibili; la frequentazione dei fratelli Bibiena, la presenza in alcuni dei più ambiti teatri europei sono gli aspetti più evidenti dell'attività del C. che, con l'altro grande scenografo parmense suo contemporaneo, il Righini, testimonia come felicemente fruttifera sia stata la presenza presso i Farnese dei Bibiena.
Un altro Roberto Clerici, pittore, attivo in Parma sul finire del sec. XVI, è ricordato nei documenti (Arch. di Stato di Parma, Mastri farnesiani, 130, 133, 203, 434) al servizio del duca Ranuccio I Farnese per alcuni pagamenti relativi agli anni 1597-1598. L'indicazione nei documenti di denari di Milano non fa escludere una sua origine lombarda. Al momento non è possibile riconoscere con certezza nei Clerici attivi in Parma fra i secoli XVII e XVIII suoi discendenti.
Fonti e Bibl.: Le "singole" scene sono nominate nei libretti conservati a Bologna nella Biblioteca del Conservatorio, a Milano nella Biblioteca Braidense e a Napoli nella Biblioteca del Conservatorio. Si veda inoltre: Parma, Museo di antichità, ms. 105, VI: E. Scarabelli Zunti, Docum. e memorie di belle arti parmigiane, c. 69; ms. 106, VII: idem, c. 41v; P. Zani, Encicl. metodica... d. Belle Arti, I, 6, Parma 1820, p. 243; T. Wiel, Catal. delle opere in musica rappresentate nel sec. XVIII in Venezia (1701-1750), Venezia 1897, pp. 31, 34; Cenarios do teatro de S. Carlo, Lisbõa 1940, p. 22; L'Opera del genio ital. all'estero, E. Lavagnino, Gli artisti ital. in Portogallo, Roma 1940, pp. 129-133; E. Povoledo, La scenografia architettonica del Settecento a Venezia, in Arte veneta, V (1911), pp. 126-130; F. Mancini, Scenografia napol. dell'età barocca, Napoli 1964, pp. 73, 199 ss.; S. Rosenfeld-E. Croft Murray, A checklist ofscene-painters working in Great Britain…, in Theatre Notebook, XIX (1964), p. 19; F. Mancini, Scenografia italiana. Dal Rinascimento all'età romantica, Milano 1966, p. 97; M. De Sampayo Ribeiro, A margen de Exposição de Desenhos da Escolas dos Bibienas, in Buletin do Museu nacional de arte antiga, V (1966), 2, pp. 26-31; J. Pereira Dias, La scenographie Baroque au Portugal,ibid., pp. 331 s.; M. Baur-Heinhold, Teatro barocco, Milano 1968, p. 134; J. M. Da Silva Correia, Teatros regios do seculoXVIII, in Buletin do Museu nacional de arte antiga, IX (1969), pp. 24-38; M. A. Beaumont, Stage sets by the Bibienas in the Museu nacionalde Arte Antiga Lisbon, in Apollo, XCVII (1973), 134, pp. 408-415; S. Rosenfeld, A short historyof scene design in Great Britain, Oxford 1973, pp. 61, 67; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 90; Encicl. dello Spett., III, col. 965.