CLEOFONTE (Κλεοϕῶν, Cleñphon)
Capo popolo in Atene alla fine del sec. V a. C. Emerge dopo il 411, e da allora lo bersagliano di caricature i commediografi Platone e Aristofane. Fu, pare, amministratore della diobelia, e come tale (v. callicrate) dovette avere grande autorità fra il popolo. Dell'autorità e dell'eloquenza C. si valse soprattutto per incitare a persistere nella guerra durissima che allora Atene combatteva contro Sparta aiutata dalla Persia. Fu animatore ostinato e pervicacissimo della resistenza durante l'assedio di Atene; la rovina della democrazia era per lui rovina personale. A poco a poco, con lo scemare dei viveri e col crescere delle sofferenze, la maggioranza gli si fece infedele, e da ultimo lo abbandonò. Accusato di tradimento, fu condannato a morte. I moderati, sotto la guida di Teramene, andarono al potere.
Bibl.: J. Kirchner, Prosopographia Attica, Berlino 1901, n. 8638; H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, 792; A. Ferrabino, L'Impero ateniese, Torino 1927, pp. 389, n. 421, 435 segg.