CLEMENTINO e MAGNO (v. vol. ii, p. 112)
Il dittico di Clementino, conservato al museo di Liverpool (altezza 0,384, larghezza 0,123 m) è di fabbrica costantinopolitana. Ha in alto una croce fiancheggiata da medaglioni coi busti di Anastasio e di Ariadne in vesti imperiali. Sotto vi è la tabella con iscrizione, riposante su due colonne corinzie.
L'iscrizione: Fl(avius) Taurus Clementinus Armonius Clementinus si completa sull'altra valva: (Vir) Il (lustris) Com(es) Sacr(arum) Larg(itionum) Ex Cons(ule) Patric(ius) et Cons(ul) Ordin(arius). Sotto monogramma del console in carica nell'anno 513. Questi è raffigurato seduto sulla sedia curule ornata di teste leonine. La mano destra posata sul grembo tiene la mappa; la sinistra lo scettro con busto di Anastasio. Lo fiancheggiano le personificazioni di Costantinopoli coi fasci e di Roma con scettro. In basso due servi che rovesciano monete d'oro sull'arena facendole scorrere da sacchetti tenuti sulla spalla. Stilisticamente questo dittico è vicino a quello di Areobindo; la paleografia è vicina a quella del dittico di Anastasio. Sul rovescio una iscrizione greca dell'anno 772 è stata incisa in Sicilia (forse Catania).
Un dittico in osso con l'immagine di un console in abito ornato, seduto sulla sedia curule con scettro sormontato da aquila e fiancheggiato dalle personificazioni di Costantinopoli e di Roma, che si conserva a Parigi, Bibliothèque Nationale, reca l'iscrizione H (Flavius) Anastasius Paul(us) Prob(us) Moschian(us) Prob(us) Magnus. Esso è concordemente giudicato copia di un dittico riferibile al console dell'anno 518, eseguita probabilmente fra il IX e il X secolo. Una rappresentazione del tutto simile si trova sopra una valva di dittico conservata a Milano, Castello Sforzesco (altezza 0,262, larghezza o,13 m), certo originale, ma priva di iscrizione. Il Delbrück ritiene che l'altra valva dello stesso dittico sia da riconoscersi in un altro esemplare (Delbrück, n. 22) della Bibliothèque Nationale di Parigi (misure identiche) e attribuisce l'intero dittico a Magno per la somiglianza con l'esemplare medievale già citato e fornito di iscrizione. All'Ermitage di Leningrado esiste un'altra valva di dittico del tutto simile (Delbrück, n. 24), ma anche essa di fattura medievale. Questa reca al disotto della tabula ansata vuota una scritta Arabonti Deo Vota che ricorda nella forma delle lettere quella di un dittico da Rambona al Museo Vaticano. Un'altra replica del dittico di Magno, di lavoro molto superficiale, si conserva al museo di Liverpool, ma è generalmente giudicata una falsificazione moderna.
Bibl.: R. Delbrück, Die Consulardyptichen und verwandte Denkmäler, Berlino 1929, p. 137-139, nn. 22-25: W. F. Volbach, Elfenbeinarbeiten der Spätantike und des frühen Mittelalters (Römisch-Germanisches Zentralmuseum zu Mainz, Katalog 7), Magonza 1952 (2a ediz.), nn. 23-24, e 24 bis (con bibliografia).