JANEQUIN (Jannequin, Jeannequin, ecc.), Clément
Compositore francese, fiorito nella prima metà del sec. XVI. Ben poche notizie sono sicure riguardo alla sua vita. Lo si trova nel 1529 a Bordeaux, e nel 1559, in un indirizzo rivolto alla regina, egli si dice "en povre vieillesse". Non è ancora accolta con certezza l'identificazione, fatta da M. Cauchie, del grande J. con "Maître Clément Janequin", curato a Unverre nella diocesi di Chartres. Quando tale identificazione fosse convalidata da ulteriori prove, il materiale biografico diverrebbe sufficiente. Queste incertezze sono assai strane, trattandosi d'un maestro che godette a suo tempo d'un'immensa popolarità e il cui nome è sempre citato con grandi lodi nei testi contemporanei. La grandezza del J. si manifesta soprattutto nel genere della canzone francese (v. canzone, VIII, p. 814) la cui forma l'artista amplia e arricchisce, forse sotto l'influenza della madrigalistica italiana.
Nella canzone lo J. ama comporre vasti affreschi sonori, d'un vigore ammirevole e d' uno spirito mordente e "gaulois" che spesso si eleva fino all'eroismo, come nelle celebri battaglie. Capolavori dello J., nella loro varietà d'affetti e di toni, di tecniche ora sapienti ora semplici, sono: Le Caquet des femmes, Le chant des oiseaux, Le chant de l'alouette, La meunière de Vernon, Le cris de Paris, La chasse du lièvre, ecc. La scrittura di queste canzoni era adatta, non meno che alle voci, anche agli strumenti, e anzi in Italia ne apparve nel 1557 un'edizione senza parole, notata "per sonari. Nel 1533 lo J. pubblicò dei Mottetti a 4 voci, e una sua Messa, in manoscritto, si conserva a Breslavia. Le prime edizioni delle sue opere sembrano perdute. Quelle dal 1530 sono molto diffuse in ogni paese. Edizioni moderne sono state pubblicate da H. Expert (in Maîtres musiciens de la Renaissance .francaise) e da M. Cauchie, la cui antologia di opere di J. comprende 30 canzoni a 3 e a 4 voci.