CLAZOMENE (Κλαξομεναί, Clazomĕnae, oggi Vurla)
Città litoranea d'Asia Minore (Ionia), sul versante meridioriale del Sinus Hermaeus (Golfo di Smirne), fra Erythrae ad ovest e Smirne ad est, costruita in parte sopra un'isola (per riparo dalle invasioni persiane), collegata da Alessandro al continente per mezzo d'una diga. Clazomene, città d'origine ionica, esercita per tempo una notevole attività colonizzatrice, sia a nord, nella Tracia, dove fonda, circa il 650 a. C., la città di Abdera, sia a sud, impiantando una sua fattoria a Naucratide, in Egitto. Ai Clazomenî apparteneva uno dei thesauròi che sorgevano presso iì santuario di Delfi. Assoggettata dai Persiani, partecipò alla ribellione ionica. Nel 497 fu rioccupata dai Persiani. Successivamente è alleata e tributaria di Atene. Seguendo l'esempio delle citta vicine, anch'essa abbandona Atene per gli alleati peloponnesiaci nel 412 a. C. Ripresa però dagli Ateniesi e poi riperduta, dopo varie vicende la città torna ancora (382?), per poco, in potere dei Persiani. Liberata in seguito, per opera dei Macedoni, nel periodo ellenistico subisce successivamente l'egemonia tolemaica e pergamena. Dichiarata dai Romani civitas immunis (188), saccheggiata da pirati al tempo di Mitridate, è riunita quindi dopo la guerra mitridatica alla provincia di Asia. Nell'età arcaica specialmente (sec. VII e VI), Clazomene fu centro importante di industrie ceramiche, una sua specialità essendo i sarcofagi fittili dipinti. Artisticamente importante anche la sua attività monetaria, che va dal secolo VI, cori monete di elettro, sino ai tardi tempi romani. Di particolare interesse artistico le monete di Clazomene del sec. IV a. C.
Fu patria del filosofo Anassagora, di Artemone e di Ermotimo.
Bibl.: Bürchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 554; M. Besnier, Lexique de géogr. ancienne, s. v. Clazomenae; K. Lehmann-Hartleben, Die antiken Hafnanlagen, Lipsia 1923, p. 250; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., Strasburgo-Berlino 1911-27, I, pp. 1, 255; II, pp. 1, 376, 379; III, pp. 1, 90, 93, 235; B. V. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, 567; Corp. Inscr. Graecarum, 3139 seg.; Ch. Michel, Recueil d'inscr. gr., 83, 1436; Corp. Inscr. Latinarum, III, 7112. Sulla necropoli greca di Clazomene, Perrot e Chipiez, Histoire de l'Art dans l'antiquité, VIII, pp. 92 segg., 324 segg.; IX, p. 262 segg.