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WERWE, Claus de

di Andrée R. Schneider - Enciclopedia Italiana (1937)
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WERWE, Claus de

Andrée R. Schneider

Scultore, nato probabilmente in Gheldria, morto a Digione il 14 ottobre 1439. Era nipote del grande scultore Claus Sluter (v. App.), che, lavorando nella Certosa di Champmol presso Digione, ve lo fece venire da Hattem in Gheldria, nel 1396. Lavorò con lo zio, seguendone la maniera, dal 1396 al 1404, al Pozzo di Mosè. Lo si suppone autore principale della figura della Madonna e della Croce del Calvario, distrutti, i cui frammenti furono trovati ripulendo il pozzo. Sono certamente suoi i sei Angeli piangenti. Collaborò pure con Claus Sluter alla tomba del primo duca di Borgogna, Filippo l'Ardito. È incerto quale fosse la sua collaborazione personale, ma poiché prima della morte di Claus Sluter nel 1404, erano stati scolpiti due soli pleurants, è molto probabile che il W. abbia scolpito gli altri 38 nello stile del grande maestro. Il W. diresse dopo la morte dello zio i lavori plastici di Champmol. Fu scultore e "valet de chambre" del secondo duca di Borgogna, Giovanni Senzapaura, che gli commise nel 1409 la propria tomba, simile a quella di Filippo l'Ardito, opera che si protrasse lungamente e rimase incompiuta. Le altre sue opere in Digione, per esempio la Trinità monumentale commessagli nel 1414 dai certosini per il loro convento del Miroir, quelle a Semur, Beaume-les-Messieurs, e altrove, sono scomparse.

Bibl.: L. Courajod, Leçons du Louvre, II, Parigi 1900; A. Kleineclausz, Cl. Sluter et la sculpture bourguignonne du XVe siècle, ivi 1905; A. Humbert, La sculpture sous les ducs de Bourgogne, ivi 1913; G. Troescher, C. Sluter und die burgundische Plastik um die Wende des XIV. Jahrh., Friburgo in B. 1932; H. David, De Sluter à Sambin, Parigi 1932; H. David e A. E. Liebreich, Le Calvaire de Champmol et l'art de Sluter, ivi 1933.

Vedi anche
Claus Sluter Sluter ‹slü´ütër›, Claus. - Scultore (Haarlem, tra il 1355 e il 1360 - Digione 1405 o 1406). Dopo aver lavorato a Bruxelles, dal 1385 fu a Digione al servizio del duca di Borgogna lasciando con la sua opera un profondo segno innovatore. Aiuto di Jean de Marville, alla morte di questo (1389) fu a capo ... Borgogna (fr. Bourgogne) Regione (31.582 km2 con 1.624.000 ab. nel 2006) storica e geografica della Francia centro-orientale; include i dipartimenti di Côte-d’Or, Saône-et-Loire, Yonne e Nièvre. Capoluogo Digione. Comprende parte del Massiccio Centrale e gli aridi e scarsamente popolati altopiani calcarei più ... Louvre Palazzo residenziale dei re di Francia, a Parigi, e oggi sede di uno dei più importanti musei del mondo. Nato come castello, per il completamento della cinta muraria fatta costruire da Filippo Augusto (1165-1233) a difesa della riva destra della Senna, fu trasformato in residenza reale da Carlo V (1338-1380). ... Digione (fr. Dijon) Città della Francia orientale (151.504 ab. nel 2006), capoluogo del dipartimento della Costa d’Oro, posta alle falde orientali delle alture della Costa d’Oro e al margine di una fertile pianura, a 274 m s.l.m. Fin dall’antichità deve la sua fortuna alla posizione nel punto di passaggio fra ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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