AIX-LES-BAINS, Claudio Seyssel di
Nacque nel 1427 da Umberto ed ebbe dal padre le terre di Tarantasia e del Delfinato, mentre fu consignore di Aix insieme col fratello maggiore Filiberto. Sposò, in data non precisata, Amata La Chambre, figlia di Claudio di Meillonaz, dalla quale non ebbe figli. Ebbe però anche una relazione con Guglielma de La Motte, che gli diede alcuni figlioli, fra i quali il notissimo Claudio, che fu vescovo di Marsiglia e arcivescovo di Torino. Nel 1452 era familiare del duca di Savoia Ludovico e ricopriva la carica di "magister hospicii". Dieci anni dopo, quando già godeva della qualifica di consigliere ducale e risiedeva a Torino, fu nominato governatore di Nizza.
Nel 1465, avendo Luigi XI di Francia chiesto ad Amedeo IX, duca di Savoia, aiuti militari contro la lega cosiddetta "del bene pubblico", l'A. fu tra quei cavalieri savoiardi che si recarono in Francia e combatterono a fianco delle truppe regie. Al ritorno, avvenuto nello stesso 1465, l'A., che si era segnalato nelle operazioni militari, ebbe dal duca la carica di maresciallo di Savoia, insieme col conte di Gruyère. Nel 1467 soffocò con un pronto intervento militare una rivolta scoppiata a Mondovì contro il governo ducale; in uno scontro con i rivoltosi l'A. rimase ferito, sia pure non gravemente. Nello stesso anno, insieme con Filippo di Bresse fratello del duca, condusse le operazioni militari della guerra detta "di Gattinara", che la Savoia combatté contro il Monferrato e Galeazzo Maria Sforza collegati, e il 14 nov. 1468 sottoscrisse il trattato di pace relativo.
Nel 1469, essendo peggiorate ulteriormente le condizioni di salute del duca Amedeo IX ed essendo passato il governo nelle mani di sua moglie Iolanda, l'A. fece parte di un consiglio di quattro gen- tiluomini che assistevano la duchessa, ed ebbe il titolo di luogotenente generale del Piemonte, che conservò sino al 1471. In questo anno fu accanto a lolanda, quando i fratelli del duca, Filippo conte di Bresse, Giano conte di Ginevra e Giacomo conte di Romont, nel tentativo di conquistare il governo dello stato, si impadronirono di Amedeo IX. Iolanda, rifugiatasi a Grenoble mercé l'aiuto dell'A., invocò il soccorso del fratello Luigi XI, re di Francia. L'A., a capo di un esercito franco-savoiardo, recuperò Momigliano e respinse le forze dei conti ribelli. Il 5sett. 1471 l'A. figurò tra i firmatari del trattato, stipulato a Chambéry, che pose fine alla rivolta. A lui, in questa occasione, lolanda dedicò una medaglia con la data 1472 e con il motto "Disciplina militari et animi virtute". Anche dopo la morte di Amedeo IX, avvenuta il 30 marzo 1472, l'A. continuò a svolgere attività politica, ma per poco tempo. Infatti fra il marzo e l'agosto del 1473 egli, lasciate le cariche ereditarie al nipote Gabriele, si ritirò dalla vita pubblica, vestendo l'abito francescano nel convento di Baume. Contava allora appena 46 anni. Ignote sono le ragioni di questa improvvisa decisione. Dopo il 1473 dell'A. non si hanno più notizie. Il suo nome compare soltanto in un documento del 1480. Si ignora la data della sua morte.
Fonti e Bibl.: Parlamento sabaudo, IV. Parte prima. Patria cismontana, IV, a cura di A. Tallone, Bologna 1931, pp. 211, 212, 230, 237, 243, 251, 270, 319, 321, 323, 330, 342, 350, 356, 360, 364, 365, 371, 372, 377, 387, 416; V, a cura di A. Tallone, ibid. 1932, pp. 7, 10, 18; F. Gabotto, Lo Stato sabaudo da Amedeo VIII ad Emanuele Filiberto, II, Torino-Roma s.d., pp. 2-3, 18, 24, 47; A. Caviglia, Claudio di Seyssel (1450-1520), in Miscellanea di storia italiana, XXIII (1928), pp. 5-12.