SALMASIO, Claudio (Claude Saumaise)
Erudito, nato a Semur-en-Auxois (Borgogna), il 15 aprile 1588, morto a Spa il 3 settembre 1653. Il padre, Benigno, era consigliere al parlamento e incline a novità teologiche; la madre, ardente ugonotta, influì sui sentimenti religiosi del figlio che, dopo avere studiato a Parigi (1604) con I. Casaubono e a Heidelberg con D. Gotofredo, professò apertamente il calvinismo. Ma anziché continuare l'attività giuridica del padre, il S. preferì dedicarsi agli studî, per cui s'era già procacciato gran fama; e nel 1632 accettò di succedere a Giuseppe Scaligero nell'insegnamento a Leida, ove, nonostante i dissensi con D. Heinsius e i rigori del clima, preferì restare piuttosto che accettare i ripetuti inviti a tornare in Francia fattigli dal Condé, dal Richelieu e dal Mazzarino. L'avere sostenuto Carlo I d'Inghilterra gli procurò un invito da Cristina di Svezia, ma il S. rimase poco alla sua corte (1650-51), e si rifugiò, già malfermo in salute, a Spa.
Si occupò di antichità classiche, scoprendo l'Antologia palatina a Heidelberg, e pubblicando gli Scriptores historiae Augustae con note del Casaubono e sue (Parigi 1620), le Plinianae exercitationes in Solini Polyhistoria (ivi 1629, voll. 2) ritenute l'opera sua migliore, le Observationes ad ius atticum et romanum (Leida 1645), il De lingua hellenistica (ivi 1643) e scrivendo, per Federico di Nassau, il De re militari Romanorum (postumo, Leida 1657); trattò di teologia (edizione del De primatu papae di Nilo Cabasila, arcivescovo di Salonicco, e di Barlaam; De primatu papae, Leida 1645, che gli procurò una polemica con D. Petau; De transsubstantiatione, ivi 1646; anche un commento al De pallio di Tertulliano, Parigi 1622) e di dottrine politiche: nel qual campo è l'opera sua più nota, Defensio regia pro Carolo I (Londra 1649), onde ebbe a polemizzare con il Milton, contro cui scrisse anche una Responsio (postuma, 1660).
Ph. Papillon, Bibliothèque des auteurs de Bourgogne, Digione 1745; Eug. e Ém. Haag, La France protestante, Parigi 1846 segg.