CLAUDIO di Torino
Spagnolo d'origine, nacque sullo scorcio del sec. VIII, e morì pochi anni dopo l'823. Visse in Francia presso Ludovico il Pio che nell'817 o 818, probabilmente per introdurre nell'Italia, dominio di Bernardo, un suo fido, lo nominò vescovo di Torino. Di cultura non vasta, ma d'ingegno vivace, C., segnalatosi come esegeta, continuò a Torino la sua opera, e vi predicò le sue idee, avverse al culto delle immagini, delle reliquie, degli angeli e dei santi e della croce. Queste, e forse l'esser giudicato un prevaricatore delle dottrine agostiniane e l'avversione ai pellegrinaggi romani e al primato di S. Pietro, provocarono le accuse di Teodemiro abate di Psalmody (Nîmes), già amico di C. (che contro lui rivolse l'Apologeticum... adversus Theudemirum), quindi quelle di altri, fra cui Giona d'Orléans, nonché il biasimo di Pasquale I, l'opposizione del popolo e la condanna del sinodo di Parigi nell'825. Tuttavia C. non fu deposto; benché, ritenuto discepolo di Felice di Urgel, fosse anche accusato di arianesimo e di adozionismo. Probabilmente gli avversarî hanno esagerato; e in ogni modo non si può fare di C. un precursore dei Valdesi e della Rifoma. Egli fu uno spirito originale, forse uno dei più singolari rappresentanti della cultura latina in Italia.
Le opere di C. ci son pervenute soltanto in parte e delle maggiori restano solo sunti ed estratti. Le più notevoli sono: In libros informationum literae et spiritus super Leviticum; XXX quaestiones super libros regum; Catena super sanctum Matthaeum; Commentarii ad epistolas apostoli Pauli; Expositio in epistolam ad Ephesios; Enarratio in epistolam divi Pauli ad Galatas; Expositio epistolae ad Philemonem, pubblicate in Patrologia lat., CIV; le epistole sono in Monumenta Germ. Histor. (Epistolae aevi karolini, II, 586-643); per l'Apologeticum, v. Patrol. lat., CVI, col. 306 segg. e CV, col. 466. V. anche Claudii Taurin. episc. ineditorum operum specimina, ed. A. Budelbach, Copenaghen 1824.
Bibl.: C. Schmidt, in Zeitschr. für histor. Theologie, 1843, p. 39 segg.; H. Reuter, Gsch. der religiösen Aufklärung im Mittelalter, Berlino 1875, pp. 16-24, 267-69; M. Menéndez Pelayo, Hist. de los heterodoxos españoles, I, Madrid 1880, p. 341; L. Laville, Claude de Turin, Montauban 1889; E. Dümmler, in Sitzungsber. der k. preuss. Akad. der Wissensch., 1895, pp. 301-319; G. Boffito, in Atti d. R. Accad. d. scienze di Torino, XXXIII (1898), pp. 250-285; F. Vernet, in Dict. de théol. cath., III, i, s. v.; M. Manitius, Gesch. d. latein. Literatur des Mittelalters, I, Monaco 1911, p. 390 segg.