Tardits, Claude
Etnologo francese, nato a Parigi il 18 aprile 1921. Dopo gli studi commerciali nella facoltà di Diritto di Parigi (1940-43), si è specializzato in etnologia nella facoltà di Lettere (1949-50). Negli Stati Uniti ha seguito corsi di perfezionamento in varie università: Northwestern (1951), Chicago (1951-52), Columbia (1953). Nel 1954 è stato associato al CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) e incaricato di ricerche a Porto Novo nel Dahomey, nel 1957 ha invece lavorato tra i Bamileké del Camerun: a questo periodo risalgono importanti saggi (1958, 1960). Dal 1960 le sue ricerche si sono focalizzate sul regno dei Bamum, montanari del Camerun occidentale. Nel corso di un'intensa attività sul campo (1960-61, 1966-69) ha raccolto una copiosa documentazione, poi elaborata nel denso volume sul regno bamum (1980a). Nel frattempo (1978) aveva conseguito il Doctorat d'État.
Oltre a essere fin dalla fondazione (1964) segretario generale dell'associazione Classiques africains per la pubblicazione bilingue di testi orali, T. è attualmente presidente onorario dell'École pratique des hautes études, della quale nel 1964 era stato nominato Directeur d'études, presiedendo in seguito per due periodi (1975-79 e 1982-85) la 5a sezione di studi religiosi, e dal 1989 le tre sezioni che ne formano l'intera struttura. È stato insignito della Legion d'Onore.
L'analisi delle fonti storiche e della formazione dello Stato bamum induce T. a proporre una revisione della tipologia dei sistemi politici africani. L'organizzazione dello Stato, infatti, scaturisce dal lignaggio reale bamum e dalla sua progressiva ramificazione in una molteplicità di lignaggi che peraltro restano vincolati con quello reale in un rapporto omologante - rapport omologue - tanto da costituire un tipico insieme strutturato di 'lignaggio massimo', consolidato, tra l'altro, dalla distribuzione spaziale dei lignaggi nella capitale del regno, attorno al palazzo reale (1987a). La struttura del regno bamum si rivela, pertanto, come uno Stato-lignaggio: T. ne trae logicamente la prova per dimostrare l'inattendibilità dell'antinomia tra Stato e lignaggio che, dopo la classica opera di M. Fortes ed E.E. Evans-Pritchard (African political systems, 1940), si riteneva essere una forma caratteristica dei sistemi segmentari di lignaggio. Tra i tanti saggi sui Bamum, T. si sofferma ripetutamente sulla figura del re Njoya (1875-1933), personaggio esaltato dai Tedeschi e disprezzato dai Francesi, inventore di un sistema segreto di scrittura ora scomparsa di cui T. ha dato un'accurata analisi. Assai originali e innovativi sono stati i suoi contributi al dibattito sulla figura del re divino e, in genere, sul potere sacro del re e sulla funzione dei principi reali. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta ha accentrato il suo studio sull'arte bamum, un tema cui ha già dedicato alcuni importanti saggi.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Porto Novo. Les nouvelles générations africaines entre leurs traditions et l'Occident (1958); Contribution à l'étude des populations bamiléké de l'Ouest Cameroun (1960); L'enseignement des sciences humaines dans les universités d'Afrique et de Madagascar (1965); "Njoya" ou les malheurs de l'intelligence chez un sultan bamoum (1978); Le royaume bamoum (1980a); Roi divin, in Encyclopedia Universalis (2° suppl., 1980b, ad vocem); Princes et serviteurs du royaume. Cinq études de monarchies africaines (sous la direction de C. Tardits, 1987a); Lo spazio come archivio storico. Metodi di ricerca e classi sociali presso i Bamoum del Cameroun (1987b); Fumban, una città nata dal Palazzo (1989); Le roi et ses ancêtres, in A.M. Bloudeau, K. Schipper, Essais sur le rituel (1990, pp. 107-26); The kingdom of Bamum - Bamum art (1992); Le serpent à deux têtes et la panthère (1993); Cadeau royale bamoum: une pipe (1993); Pursue to attain a royal religion, in African crossroads. Intersections between history and anthropology (ed. I. Flower, D. Zeitlyn, 1996, pp. 141-64).