CHAPPE, Claude
Inventore del telegrafo aereo, nato a Brûlon (Maine) nel 1763, morto a Parigi il 23 gennaio 1805. Abbracciò la carriera ecclesiastica e un beneficio di reddito assai notevole gli permise di attendere agli studî di fisica che prediligeva. Si occupò più specialmente di elettricità, sperimentando sul potere delle punte e sugli effetti fisiologici della corrente. Pubblicò, giovanissimo ancora, alcune memorie sul Jiurnal de Physique, che gli valsero la nomina a membro della Philomathique. La rivoluzione gli tolse il beneficio e lo costrinse a ritornare a Brûlon. Pensò allora di render pratico un mezzo ottico di comunicazione a distanza, che secondo quanto si dice aveva ideato ancora adolescente. In un primo tempo usò la corrente elettrica, poi, con l'aiuto dei fratelli Ignace ed Abram, si arrestò ad un apparecchio costituito da una lunga asta metallica girevole attorno ad un perno calettato nel suo punto di mezzo, la quale portava agli estremi altre due asticelle minori girevoli anch'esse. Alle varie aste, comandate da un sistema di pulegge e di corde, si potevano dare posizioni svariate corrispondenti a lettere od a segnali convenuti: collocato in posizione molto visibile, l'apparecchio poteva venir osservato da grandi distanze. A questo sistema di comunicazione, per suggerimento del Mist, venne dato nel 1793 il nome di telegrafo. La repubblica adottò il sistema Chappe nel 1793, e l'anno appresso fu stabilita la prima linea da Parigi a Lilla con 16 stazioni distanti circa 14 km. l'una dall'altra. La prima notizia trasmessa ufficialmente dal telegrafo (i settembre 1794) fu la presa di Condé da parte delle armi repubblicane. I fratelli Chappe furono posti a capo del servizio telegrafico che si sviluppò successivamente con le linee Parigi-Strasburgo, Parigi-Brest, Parigi-Lione, prolungate poi fino a Torino (1805), Milano e Venezia. La mancanza di mezzi per mantenere un servizio che era puramente di stato, indusse lo Ch. a proporre di utilizzare il telegrafo anche per servizî privati. Ma le difficoltà incontrate nell'amministrazione del telegrafo, lo scarso interessamento da parte del governo imperiale, gli attacchi di molti scrittori indussero lo Ch. al suicidio. I fratelli continuarono fino al 1830 a dirigere il servizio telegrafico, apportandovi notevoli miglioramenti.