ANET, Claude
Pseudonimo dello scrittore francese Jean Schopfer, nato a Morges (Svizzera) il 28 maggio 1868. Studiò alla Sorbona e si laureò in filosofia, interessandosi però in pari tempo anche di questioni artistiche e sportive (nel 1892 fu campione francese di tennis). Ventenne, era rappresentante a Parigi di una ditta nordamericana; divenuto poi giornalista, percorse come tale gran parte dell'Europa, traendone argomento a colorite e brillanti corrispondenze. Il Voyage idéal en Italie (1899), e, più ancora, per l'esotica novità della materia e per il color pittoresco, Les Roses d'Ispahan: la Perse en automobile (1906) gli diedero larghissima fama. Fra l'uno e l'altro volume si era affermato, intanto, anche come romanziere con Petite Ville (1901) e Les Bergeries (1904), garbate e suggestive analisi della vita francese in provincia.
Quando scoppiò la guerra, si trovava in Russia, e vi rimase, in qualità di giornalista, anche durante la rivoluzione; ma un'imprudenza gli costò la libertà (1918), e solo dopo qualche tempo poté riparare in Finlandia e quindi in Francia. Frutto delle sue esperienze di questi anni sono tutte le sue ultime opere: Arane, jeune fille russe (1920), Quand la terre trembla (1921), L'amour en Russie (1922), ecc., e specialmente la vasta opera: La révolution Russe de mars 1917 à juin 1918 voll. 4, 1917 e segg.), interessante narrazione d'un testimonio oculare degli avvenimenti.