CLAN
Si disse clan in lingua gaelica il gruppo familiare-difensivo formato da coloro che erano o si ritenevano discendenti per linea maschile da un comune progenitore entro il settimo o il nono grado e dalla loro clientela; unità che si affermava anche economicamente nella divisione delle terre. Dentro di esso si distingueva ancora, oltre le singole famiglie in senso stretto, una cerchia parentale agnatizia formata da coloro che erano fra loro parenti non oltre il quarto grado (fine). Costituiva la geldfine la generazione attuale scendente dal medesimo padre, derbfine la generazione scendente dal nonno, iarfine quella discendente dal bisavolo, indfine quella discendente dal tritavo. Tutti erano partecipi della vendetta, attivamente e passivamente. In tutti ìl sangue chiamava il sangue. Aggregandosi fra loro i clan (e qui poteva avere qualche importanza anche il rapporto cognatizio, la kindred) davano luogo alla tribù che subordinava i capi del clan (ceann fine) al capo del tuoth o al rig (cfr. rex), cui prestavano il ceilsinne (prestazioni vassallitiche).
Il termine ha assunto modernamente un largo uso nell'etnologia, per designare un aggruppamento di ordine intermedio tra la famiglia (in senso stretto o anche nel senso lato della "grande famiglia") e la tribù. La formazione dei clan sembra mancare alle forme più basse di civiltà (Pigmoidi, Fuegini, ecc.) e scompare naturalmente in quelle più avanzate: è per contro un elemento principale nella costituzione della società in una larga parte delle popolazi0ni a cultura inferiore o intermedia dell'Oceania, dell'America, dell'India e Indocina e dell'Africa negra. Il clan è quivi, per lo più, patriarcale, esogamico e totemico: i membri di ciascun clan hanno, cioè, in comune la credenza di discendere da un totem (animale, pianta, o cosa) che fornisce a essi anche il segno distintivo o blasone. Il clan patrilineo si contrappone generalmente alla costituzione per piccole o grandi famiglie, tipica dei gruppi con discendenza materna. Sono tuttavia numerosi, nel mondo dei primitivi, i gruppi organizzati in clan matriarcali (varie tribù americane e africane), il che è attualmente attribuito a modificazioni secondarie determinate dall'incontro di culture diverse.
Bibl.: H. Summer Maine, Etudes sur l'histoire des institutions primitives, Parigi 1880; Vinogradoff, Outlines of historical jurisprudences, Londra 1920.