Vedi CIZICO dell'anno: 1959 - 1973
CIZICO (Κύζικος, Cyzĭcus)
Colonia fondata dagli Ioni di Mileto, intorno alla metà dell'VIII sec. a. C., sulle pendici meridionali della Propontide. Dovette a questa sua posizione su una rotta commerciale frequentatissima nell'antichità una eccezionale floridezza. Famosa la sua monetazione in elettro: gli stateri ciziceni dominarono il mondo finanziario antico fra il VI ed il IV sec. a. C., e particolare interesse riveste, anche da un punto di vista artistico, il loro studio giacché sovente si coglie in essi il riflesso della grande arte greca contemporanea.
C. seguì, durante il VI ed il V sec. a. C., le alterne vicende cui andarono soggette tutte le città greche di Asia Minore attaccate, nella loro indipendenza, dai re di Lidia prima e dai re di Persia poi. Durante l'ultima fase della lotta fra Atene e Sparta, nella primavera del 410 a. C., nelle acque di C. la flotta spartana subì una dura disfatta e la città, che si era precedentemente staccata dalla Lega Attica, presa dagli Ateniesi, fu obbligata a un tributo. Di volta in volta indipendente, sottomessa ai Persiani, in mano ai Seleucidi, assediata dagli alleati di Aristonico dopo la morte di Attalo III (Inscr. Gr. ad res Rom. pert., iv, n. 134, 7) e città libera nella provincia romana di Asia, C. fu definitivamente ridotta al ruolo di città suddita dei Romani nel 25 d. C. Unita da una importante via ad Efeso e sede di una delle zecche di Oriente, fra la fine del IV e la metà del VI sec. d. C., fu capoluogo dell'Ellesponto che apparteneva alla diocesi Asiana. Devastata da un terribile terremoto il 6 settembre del 543, appare ancora, nel 950-952, far parte dei domini bizantini di Asia Minore, compresa nel "tema" dell'Egeo (De administrando Imperio di Costantino Porfirogenito).
Della città antica restano numerose rovine (fra cui la cinta muraria, un anfiteatro, un teatro, il grandioso tempio di Zeus innalzato da Adriano) che sono state in parte rilevate ed anche fatte oggetto, nel 1954, di qualche sondaggio che ha messo in luce materiale ceramico (Fasti Arch., vii, 1472). Le fonti, del resto, ci attestano C. ricca di monumenti notevolissimi (un Partenone e numerosi altri templi, un Bouleuterion, un Pritaneo, un'agorà, una stoà dorica, ecc.) ed anche sede di culti importanti (cfr. Fasti Arch., iii, 2745; vi, 1120).
Nell'architettura ellenistico-romana poi, "ciziceno" è chiamato uno dei quattro tipi di oecus usualmente adoperati nelle case signorili.
Bibl.: J. Marquardt, Cyzicos u. sein Gebiet, Berlino 1836; G. Perrot, Galathie et Bithynie, Parigi 1862, p. 84 s.; F. W. Hasluck-A. E. Hendereson, in Journ. Hell. Stud., XXIV, 1904, p. 135 ss.; a p. 142, bibl. più antica riguardante la topografia della città; F. W. Hasluck, Cyzicus, Being Some Account of the History of Antiquities of That City, Cambridge 1910; H. Meyer, De Anthologiae Palatinae epigrammatis Cyzicensis, Königsberg 1911 (diss.); Ruge, in Pauly-Wissowa, XII, i, 1924, c. 228 ss. (ivi le fonti); D. Levi, in Encicl. Ital., X, 1931, p. 519; W. B. Dinsmoor, The Architecture of Ancient Greece3, Londra 1950, pp. 319, 144, 278-279, 283. Per la monetazione: v. K. Regling, in Pauly-Wissowa, XII, i, 1924, c. 224 ss., s. v. Kyzikener; ed anche L. Lacroix, in Ant. Class., 1946, fasc. 2, pp. 209-225, tavv. VII-X; J. G. Milne, in Num. Chron., VI, 1946, pp. 1-6. Sull'oecus ciziceno v. A. Maiuri, in Palladio, n. s II, p. 5 ss.
(A. Di Vita)
Iconografia. - Cizico, re dei Pelasgi, in Tessaglia, si stabilì nella regione dell'Ellesponto e fondò la città di C., dopo essere stato cacciato dagli Eoli (v. Schol. Apoll. Rh., i, 948). Ospitò in un primo tempo amichevolmente gli Argonauti, seguendo il consiglio di un oracolo, ma poi, quando essi approdarono nuovamente nella sua terra per mancanza di vento, li osteggiò non avendoli riconosciuti: fu ucciso in tale circostanza da Giasone (v. Apoll. Rh., i, 948, ss.).
La figura di C. appare in un lato di un sarcofago con la rappresentazione del mito di Medea del museo di Berlino. C. si trova rappresentato anche su numerose monete: il suo capo imberbe e munito di diadema appare su monete di C. (v. Catal. Brit. Mus., Mysia, p. 42 ss. e B. V. Head, Hist. numor., p. 454). Il Greenwell e lo Head riconoscono per sua anche una testa di giovane uomo su uno statere di elettro di Cizico. La sua figura completa, nuda, con una clamide sul braccio sinistro e una lancia, ricorre su monete della città omonima sotto diversi imperatori: Traiano (v. Leake, Num. Hell. Suppl., p. 45); Antonino Pio (v. Catal. Brit. Mus., Mysia, p. 47, n. 217, tav. xii, 13); Faustina Iunior (v. Mionnet, Descript. d. Médail. ant. gr. et rom., Supp. v, 325, 275-277); Lucio Vero (Mionnet, loc. cit., 328, 297, 329, 300); Commodo (v. Babelon, Rev. num., iiie Sér., ix (1891), pp. 31-35, tav. 4, 2). C. invece appare seduto, vestito col pallio, la destra sulla lancia e la sinistra tesa, su una moneta di Antonino Pio (v. Sestini, Mus. Hed., ii, 87, 32); ancora su altre dello stesso imperatore è rappresentato in piedi, con clamide e lancia, mentre porge la mano ad Efeso (v. Catal. Brit. Mus., Mysia, p. 60, n. 290). Porge la mano a Smirne in moneta di Commodo (Mionnet, loc. cit., 336, 350).
Meno certa è invece la sua identificazione su un medaglione dello stesso Commodo in cui una figura maschile poggia la mano sulla testa di un cavallo; il Sestini interpreta la figura come un Castore. Il Cavedoni riconosce C. con la sposa Clite in una moneta di Settimio Severo: la stessa scena è interpretata dal Sestini come un colloquio fra Venere e Marte.
Monumenti considerati. - Sarcofago con Medea: C. Robert, Sarkophagrel., ii, p. 213 ss., tav. lxiv, fig. 200. Statere di elettro di Cizico: Greenwell, The Electrum Coinage of Cyzicus, Candia 1887, p. 4 ss.; B. V. Head, in Num. Chronicle, n. s. xvi, p. 28. Medaglione di Commodo: Catal. Br. Mus., Mysia, p. 51, n. 238, tav. xiii, 11; D. Sestini, Descr. delle med. ant. gr. e rom. del Mus. Hed., Firenze 1828, ii, p. 95, n. 17, tav. xvii, 5. Moneta di Settimio Severo: C. Cavedoni, Spic. Num., Modena 1838, p. 139; D. Sestini, op. cit., ii, p. 95, n. 18.
Bibl.: Oltre alle opere citate sul testo e a delucidazione dei monumenti considerati, si veda ancora, sulle monete di Cizico: R. Bellinger, Greek Coins from the Yale Numismatic Collection, III. A Hoord of Bronze Coins of Cyzicus, Yale Classical Studies, XIII, 1952, p. 161 ss.
(G. Sgatti)