civire
. Francesismo (da chevir, derivato di chef, latino caput) che ricorre tre volte nel Fiore, ed è, con ‛ accivire ', ben documentato in antichi testi toscani. In LXIX 2 A te sì non convien far disfidaglia, / se tu vuo' ben civir di questa guerra, ha il valore di " venire a capo ", " concludere " (antico francese chevir de); in LXXX 3 E' vien con meco in compagnia, / ché sanza lui civir non mi poria, è usato riflessivamente, nel senso di " provvedere a sé, al proprio sostentamento " (antico francese se chevir); e così pare doversi intendere anche in CLXVII 5 Così si de' la femina civire, / sed ella avesse in sé nulla ragione: / contra ciascuno rizzar de' il pennone / per fargli nella sua rete fedire, dove il Parodi chiosa " regolarsi ": si può vedere invece un'allusione più diretta alla voracità della lupa della similitudine che precede.