Vedi ELLADICA, Civilta dell'anno: 1960 - 1994
ELLADICA, Civiltà
Con questa terminologia vengono indicati gli aspetti culturali manifestatisi nella Grecia continentale dopo l'avvento del metallo fino al dissolvimento della civiltà micenea; cioè, dalla metà del III millennio circa a. C. fino alla data presumibile attribuita alla cosiddetta "invasione dorica" (1100 circa a. C.).
La civiltà e. si inquadra in questo modo in una Età del Bronzo egea e viene suddivisa in tre principali periodi, stabilendo un parallelismo cronologico specialmente con gli aspetti di civiltà che si sviluppano nell'isola di Creta (v. minoico-micenea, arte).
Elladico antico (E. H., Early Helladic). - La datazione iniziale approssimativa che può essere attribuita a questo periodo (2500 a. C. secondo il Mylonas), pone in evidenza innanzi tutto il carattere particolare che viene ad assumere la civiltà e. nei confronti delle classificazioni pre-e proto-storiche. L'Età del Bronzo nella Grecia peninsulare (come a Creta e in Anatolia) avrebbe inizio quando in Egitto e in Mesopotamia sono in pieno sviluppo le civiltà urbane, mentre nelle altre regioni mediterranee e nell'Europa centrale, meridionale e occidentale si appalesano i più antichi insediamenti agricoli di carattere "neolitico"; nello stesso periodo, nelle pianure e nelle foreste nordeuropee vivevano cacciatori-raccoglitori con aspetti culturali epipaleolitici e mesolitici.
Ma il problema della definizione dell'Elladico Antico (suddiviso nelle tre fasi di Elladico Antico i, Elladico Antico ii, ed Elladico Antico iii) riguarda soprattutto la sua natura di civiltà indipendente nei confronti del "neolitico B" della Tessaglia e del Peloponneso (v. dimini) e nello stesso tempo il parallelismo cronologico che si manifesta almeno con le ultime fasi della civiltà tipo Dimini. In realtà sembra che popolazioni di origine anatolica abbiano compenetrato gradualmente le regioni greco-continentali occupate dalle comunità agricole a ceramica dipinta, introducendo la ceramica lustra acroma, nuove fogge vascolari (tra cui la pisside, l'askòs, la brocca ad orlo obliquo, la cosiddetta "salsiera") e nuovi sistemi costruttivi che fanno riscontro a una tendenza spiccata verso l'urbanizzazione. Durante l'Elladico Antico i, l'interferenza tra le due civiltà è evidente, sia ove gli insediamenti anticoelladici sono sovrapposti a villaggi "neolitici", sia in quei luoghi ove sorsero per la prima volta cittadelle elladiche, fondate evidentemente con criteri geografici e topografici che tengono conto dell'attività commerciale, e non della sola economia agricola autosufficiente. Nei livelli più antichi dell'Elladico Antico sono frequenti le ceramiche dipinte tipo Dimini ed altri elementi "neolitici", mentre la pluralità delle vie di penetrazione della nuova civiltà è testimoniata da oggetti di sicura provenienza asiatica, cicladica o cretese, con più estesi rapporti verso la Macedonia e lo stesso Egitto.
Ad Eutresis, Asine, Haghios Kosmas apparvero numerosi esemplari cicladici, tra cui i caratteristici idoli di marmo e i vasi a "padella". (v. cicladica, arte; cicladicu, vasi); sigilli di tipi minoico ed egizio erano in uso già nell'Elladico Antico (Asine, Haghìos Kosmas). I rapporti con l'Anatolia sono palesi, oltre che nell'insieme delle fogge ceramiche, anche in singoli oggetti (calice biansato a Orchomenos, bracciale di filo argenteo ritorto a Leukas, tipi apparsi a Troia II) e nell'armamentario (ad esempio un caratteristico coltello troadico "a fiamma" ad Eutresis).
La diversa concezione costruttiva delle tombe denota probabilmente una varia derivazione delle ideologie funerarie, convergenti però verso una generale tendenza alle tombe collettive ed agli aggruppamenti familiari: in Attica e nel Peloponneso alle camere scavate nella roccia ed alle ciste si aggiungono sepolcri costruiti ad aggetto, come nelle Cicladi, contenenti numerose deposizioni (Zygouries, Haghios Kosmas); a Leukas, invece, il richiamo all'Anatolia è più stretto, attraverso le numerose sepolture individuali in ciste o grandi vasi, mentre questa pratica viene ricondotta al concetto dell'aggruppamento recingendo più tombe entro grandi cerchi di pietre (probabilmente a sostegno di tumuli). Questo carattere sepolcrale, insieme alla struttura delle abitazioni rettangolari o absidate (Orchomenos, v. Casa, Preistoria) riunite in agglomerati come a Zygouries, la presenza di grandi edifici circolari forse di destinazione sacra e cerimoniale (Tirinto, Orchomenos), puntualizzano la fisionomia urbanizzante dei più antichi insediamenti elladici e la tendenza alla costituzione di poteri signorili nella Grecia della seconda metà del III millennio a. C.
Elladico Medio (M. H.). - Il cambiamento radicale di aspetti significativi della civiltà, osservabile specialmente nella produzione ceramica, nel rituale funerario, nell'architettura, nell'armamentario, e che ha indotto a riconoscere come suddivisione cronologica l' Elladico Medio (anch'esso ripartito in sottoperiodi), non si produsse ovviamente come evento simultaneo, dovendosi ammettere persistenze di aspetti dell' Elladico Antico nelle zone periferiche. Il mutamento culturale assume ora decisamente l'aspetto di una penetrazione allogena di elementi guerrieri, e si accompagna alla distruzione di importanti siti come Orchomenos. Autorevoli studiosi (Blegen, Matz, Mylonas e altri) sono concordi nel porre l'inizio di questo periodo intorno al 1900 a. C. Nella stratigrafia archeologica il trapasso al nuovo aspetto di civiltà è segnato principalmente dalla comparsa della ceramica detta "minia", un fine prodotto fittile dall'aspetto brillante a superficie grigia o rossastra imitante probabilmente vasi argentei, e che presenta elaborate forme di coppe con alte anse, anfore, crateri e numerose altre fogge già note in Asia Minore. La ceramica d'impasto si accresce di una decorazione geometrica in tinta scura sul fondo naturale chiaro o verdastro, di un tipo noto nel Medio-Cicladico (Melos) di probabile derivazione proto-hittita.
In realtà, una massiccia penetrazione di gruppi anatolici nella Grecia continentale durante l'Elladico Medio è testimoniata dall'uso delle sepolture in posizione rannicchiata in dolî o piccole ciste nella stessa area abitata, da tipi particolari di armi di bronzo quali daghe, punte di lancia a canale, coltelli e dalle asce litiche da combattimento (Asine, Eutresis) apparse in Asia Minore fin dal periodo di Troia II. L'addensamento urbano è ora testimoniato da fitti agglomerati di abitazioni come nella cittadella fortificata di Malthi. Alcuni autori (tra cui Haley, Blegen, Hencken, Mylonas) sono stati indotti a riconoscere, nei diffusori della ceramica "minia" nella Grecia continentale, gruppi indo-europei (Proto-Achei), che avrebbero dato origine (attraverso il progressivo potenziamento dell'urbanizzazione, la costituzione di caste principesche e guerriere, il trasferimento della tradizione artigiana e del predominio commerciale-marittimo da Creta al continente) alla civiltà micenea con la quale si identifica l'ultimo periodo della civiltà e., o Elladico Tardo (L. H.), dal 1570 al 1125 circa a. C., secondo la cronologia più comunemente seguita.
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