VUČEDOL, Civiltà di
Cultura dell'Età del Bronzo, tipica di una vasta area della Iugoslavia compresa fra la Drava e la Sava, che prende il nome da una località situata a 4 km a S-E di Vukovar (Serbia), dove nel 1897 si rinvennero i resti di un abitato preistorico. La civiltà di V. ha carattere patriarcale-guerriero e rispetto a quella agricola di Vinča (v.) documenta il sopravvento di nuovi sostrati ad economia prevalentemente pastorale. Questo nuovo orizzonte culturale, confermato dalla fusione della corrente centro-europea del vaso campaniforme (v.) con correnti di derivazione protoelladica e protoanatolica, ebbe come principale effetto lo spostamento del centro di gravitazione delle culture balcaniche dalla regione del Tibisco e del Banato verso la Pannonia e il medio corso del Danubio.
Rispetto alla civiltà di Vinča, che non ha rivelato tracce d'armi o strumenti d'offesa, la sfera di V. documenta la presenza delle punte litiche di lancia e freccia insieme a martelli di pietra e ad asce di rame. Gli insediamenti avevano carattere difensivo e sorgono in posizioni dominanti di collina. Le sepolture avvenivano prevalentemente in tombe scavate a grotticella. Il sacrificio rituale della moglie alla morte del capo, documentato dal rinvenimento di coppie inumate strettamente avvinte, conferma la decadenza degli arcaici istituti matriarcali affermati nel primitivo stadio economico agricolo. Anche la produzione ceramica costituisce a V. un insieme fortemente differenziato da quello anteriore di Vinča, sia per quanto riguarda le sagome dei vasi che nella decorazione. Le decorazioni incise e incrostate sulle tazze indicano un rinnovamento dei moduli ornamentali neolitici in seguito all'introduzione di motivi di probabile estrazione occidentale (rombi concentrici, cerchi raggianti, ruota solare, ecc.).
La plastica fittile è ampiamente documentata dalle varie figurine femminili in terracotta del tipo riscontrato negli strati di Vinča II e a Butmir. Ma soprattutto significativa di questa sfera culturale è la presenza della colomba con bipenne, imposta su corna di consacrazione, che confermerebbe, secondo alcuni, la costante influenza esercitata in queste regioni da correnti mediterranee egeo-orientali.
Bibl.: V. G. Childe, The Danube in Prehistory, Oxford 1929; F. v. Tompa, 25 Jahre Urgeschichtsforschung in Ungarn 1912-36, in 24-25 Bericht der Röm. Germ. Kommission, 1934-35; P. Laviosa Zambotti, Le più antiche culture agricole europee, Milano-Messina 1943; R. Schmidt, Die Burg Vucedol, Zagabria 1944; M. Garašanin, Zur Chronologie der serbischen Metallzeit, in Istorski Glasnik, Belgrado 1953; P. Laviosa Zambotti, I Balcani e l'Italia durante la preistoria, in Raccolta di scritti in onore di ms. Giovanni Baserga, Como 1954; S. Dimitrijevič, in Arch. Vestnik, VII, 1956, p. 408 ss.; E. B. Thomas, Archaeologische Funde in Ungarn, Budapest 1956; V. G. Childe, The Dawn of European Civilisation, Londra 19576.
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