SEINE-OISE-MARNE, Civiltà di
Orizzonte culturale della prima metà del II millennio a. C. che appare nella sua forma tipica nella valle della Senna e dei suoi affluenti Oise, Marne, Eure, Aisne, da cui il nome. Alcuni elementi della cultura si ritrovano in Normandia, nelle Isole Jersey, in Bretagna, in Belgio, Svezia e Darumarca come pure a S della Loira, nell'isola di Maiorca, in Westfalia ed in Svizzera dove la ceramica S.O.M. appare intimamente legata a quella della cultura di Horgen. Sembrano pertinenti alla civiltà di S.O.M. resti di costruzioni palafitticole nello Champagne; ma la conoscenza si basa essenzialmente sulle sepolture ed i corredi funebri.
Nel bacino di Parigi si tratta di tombe a galleria ("ciste di Parigi") scavate nel terreno o nei declivi delle colline con pareti costituite da lastre infisse verticalmente o da muri di pietre a secco e copertura di lastre o legname. L'entrata e la galleria sono generalmente divise da una o due lastre combacianti provviste di foro. Nella Marne invece le tombe sono scavate nel calcare e formano necropoli; qui un passaggio in discesa conduce mediante una piccola anticamera alla vera e propria cella di forma quadrangolare. Le tombe a galleria lunghe anche 18 m possono contenere fino a 100 defunti, quelle scavate nella roccia non più di 30-40: in entrambi i casi si tratta di deposizioni successive. Relativamente numerosi i cranî trapanati. Si è notato - e trattasi probabilmente di una distinzione di classe - che le tombe più elaborate e con corredo più ricco serbavano poche spoglie. In taluni casi sulle pareti dell'anticamera sepolcrale è presente la raffigurazione incisa, in rilievo o dipinta, di una divinità femminile custode della tomba. Questa dea tutelare è rappresentata in maniera stilizzata con faccia a "T", seni, collana, spesso accompagnata da un'ascia immanicata; altre volte è ridotta alla semplice raffigurazione dei seni o della collana, anche l'ascia immanicata può presentarsi isolata. Il corredo consiste in asce di pietra levigata montate su guaine levigate e perforate in corno di cervo, zappette con foro rettangolare, lunghe lame in selce del Grand-Pressigny, cuspidi di freccia foliate con peduncolo e, più numerose e caratteristiche, a tagliente trasversale. Tra gli oggetti d'ornamento: denti forati, perle in pietra, osso, conchiglie; rari i grani in callaite e metallo. Peculiari i pendenti in scisto a forma di segmento di cerchio con perforazioni alle estremità e i numerosi amuleti tratti da rondelle craniche. La ceramica è rozza (pareti spesse, molti inclusi, cottura grossolana) costituita quasi esclusivamente da vasi a fondo piatto ed espanso, con pareti alte e rotondeggianti e bordi lievemente rovesciati in fuori. La decorazione manca o è costituita da una serie di unghiate sul bordo o da un semplice listello. Interessante in alcune sepolture la presenza di frammenti campaniformi. Si tratta di comunità con economia mista (agricoltura, allevamento, caccia e pesca), di indole guerriera (frequenza di armi, scheletri colpiti da frecce, tombe costruite affrettatamente per deporveli), la cui cultura è basata su elementi di persistenza mesolitica fusi con altri dovuti a contatti con vicine comunità agricole più progredite (v. danubiana, civiltà), mentre il costume delle tombe collettive associato con il culto della divinità femminile e dell'ascia sembra avere connessioni con la Spagna meridionale dove si trovano analogie per quanto riguarda il tipo delle tombe, le lastre divisorie con foro e le figure incise (dolmen di Soto [Huelva]).
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