MONTEORU, Civiltà di
Cultura dell'Età del Bronzo caratteristica per le regioni subcarpatiche della Romania. Il nome deriva da quello della località Sărata-Monteoru, situata sulla riva sinistra del piccolo fiume Sărata, a 16 km N-E da Buzău, ove è apparsa la prima grande stazione di questa categoria.
La civiltà di M. occupa in generale le alte vette naturalmente difese. Solo nella sua ultima fase di sviluppo discende nella pianura (Tinos, presso Ploesti). Essa è diffusa in Muntenia, in Moldavia, ove rappresenta l'unica cultura dell'Età del Bronzo antica e media, e si estende un poco anche nella Transilvania sud-orientale.
Tra le più importanti stazioni della Moldavia è degna di nota quella di Poiana, sul fiume Siret, conosciuta soprattutto per i resti di un oppidum dacico identificato dallo studioso romeno R. Vulpe con l'antica Piroboridava (v.).
La stazione di Sărata-Monteoru comprende un punto alto e fortificato detto Cetăţuia (= Cittadella), altre alture non lontane, un esteso altopiano detto Poiana ScoruŞului e abitazioni sparse su una serie di terrazze. Si conoscono sei necropoli a inumazione delle quali quattro sono state esaurientemente scavate.
La stazione, già individuata da Gr. Tocilescu nel sec. XIX, è stata resa nota al museo di Berlino all'inizio del sec. XX per il tramite della collezione dell'architetto Ed. Honzilk. I primi scavi sono stati eseguiti nel 1917-18 da H. Schmidt. Più tardi, tra il 1926-27, gli scavi sono stati ripresi dal Museo Nazionale di Antichità (oggi Istituto di Archeologia) sotto la direzione di I. AndreieŞescu e dal 1937 Sotto quella di I. Nestor. In quest'ultima tappa delle ricerche si è potuta stabilire l'intera stratigrafia delle deposizioni archeologiche che, per l'Età del Bronzo, comprende due periodi e otto livelli di vita:
Tabella
Le più antiche tracce di vita sulla Cetăţuia appartengono al Neolitico tardo, tipo Cucuteni B, le più recenti al La Tène dacico; sull'altopiano di Poiana ScoruŞului sono apparsi gli unici resti di un abitato hallstattiano e un cimitero slavo a incinerazione del VII sec. dell'èra nostra con più di 1500 tombe.
La principale stazione dell'Età del Bronzo si trova sull'altura della Cetăţuia della quale occupa soltanto i margini di N, N-O e N-E insieme ai rispettivi pendìi sistemati a terrazze. I resti delle più antiche fasi di vita si trovano sulle terrazze più basse, e solo nell'ultima fase l'abitato viene a occupare proprio i margini della piattaforma superiore della Cetăţuia. Le varie fasi del primo periodo - e specialmente le prime cinque - contengono una grandissima quantità di cenere. Le abitazioni erano piccole e di legno. La prima fase con resti di abitazione (M. I c4) è la più limitata come superficie; ad essa corrispondono, nella già citata stazione di Poiana sul Siret, le vestigia di una vasta costruzione in grandi blocchi e ciottoli di fiume. Nella fase successiva (M. I c3) l'abitato si estende su tutte le colline dei dintorni, ma la Cetăţuia continua a essere il centro ove la civiltà di M. si svilupperà per tutto il tempo della sua evoluzione.
Nel secondo periodo le terrazze basse sono abbandonate e l'abitato si limita ai margini dell'altopiano di Cetăţuia: ora le case hanno uno zoccolo di pietra e le pareti di terra e paglia. La parte occidentale della Cetăţuia ha servito quale zona sacra, legata ai riti funerarî e al culto del sole. Sempre in questo periodo la stazione principale è difesa da un fossato che tagliava l'accesso dalla parte delle altre alture.
Le necropoli finora scavate appartengono alle tre ultime fasi della civiltà di M.: la necropoli n. 2 appartiene alla fase M. I a, quella n. 4 alla fase M. II a, quella n. 3 alle fasi II a e II b e la necropoli n. 1 alla fase M. II b. Si tratta di ben 365 tombe a inumazione con lo scheletro in posizione rannicchiata, a volte raggruppate per famiglie in un grande cerchio di pietra. Le fosse sono circondate da pietre e comprendono vasi votivi (tra i quali l'immancabile vaso con collo a imbuto e con fondo appuntito), armi e ornamenti. Si distingue chiaramente un gruppo di tombe di guerrieri, molto sobrie, con il corredo limitato a volte solo a un vaso votivo e all'ascia o alla clava di pietra. Nella necropoli più recente appaiono le prime tombe a incinerazione di bambini, in proporzione del 10%. Non si conoscono ancora le necropoli corrispondenti alle prime cinque fasi della civiltà di Monteoru. A Poiana sul Siret è venuto in luce un grande rogo d'incinerazione della fase M. I c3 il quale però non sembra avere rapporto alcuno col rituale funerario dell'epoca rispettiva.
Il periodo M. II chiude l'evoluzione di questa cultura e contiene alcuni elementi caratteristici della fine dell'Età del Bronzo che si svilupperanno nella civiltà di Noua, con la quale finisce in Transilvania e in Moldavia l'Età del Bronzo (v. noua).
La ceramica è sia grigia che nera. La forma caratteristica è la tazza con uno o due manici sopraelevati e con una "sella". Nella fase M. I a si constata la presenza dell'ansa lunata. Nell'ultima fase il manico è disposto sotto la bocca del vaso, l'ansa sopraelevata scompare; appare in cambio il manico con una cresta mediana. Altrettanto caratteristici per questa cultura sono i vasi globulari con la bocca svasata come i bordi di un cappello e il grande vaso con collo a imbuto e fondo appuntito; gli askòi sono presenti nella cultura di M. per tutto il corso della sua evoluzione. La decorazione è sia incisa che a rilievo. I motivi principali sono fasce di linee orizzontali o a zig-zag accompagnate da punti, cerchi concentrici, triangoli a tratteggio, ghirlande, bottoni in rilievo, ecc. La spirale e la scanalatura sono usate nell'ultimo periodo.
Le armi principali sono l'ascia, la clava di pietra e la freccia di selce. Le armi di bronzo sono molto rare e di piccole dimensioni: pugnale con una lingua d'attacco per il manico, una punta di lancia e l'ascia di guerra con il foro per il manico disposto trasversalmente.
Gli ornamenti sono in bronzo e sono venuti in luce solo nelle tombe: per questo i più antichi appartengono alla fase M. I a. Caratteristiche sono le collane semplici o tortili, i braccialetti con le estremità avvicinate o sovrapposte, gli anelli per capelli (Lockenringe), i piccolissimi vaghi di faïence, di ambra e d'oro. D'oro e d'argento si sono fatti anelli per capelli e vaghi di collane.
In Romania, l'inizio della civiltà di M. è parallelo alla cultura Glina III-Schneckenberg, mentre M. I a e M. II a corrispondono a due fasi della cultura Tei. Nel quadro dell'Età del Bronzo dell'area egea la fase M. I a corrisponde alle tombe regali di Micene.
Bibl.: G. Wilke, in Reallexikon der Vorgeschichte, XI, 1927-28, p. 208 ss., s. v. Sărata-Monteoru; I. Nestor, Der Stand der Vorgeschichts forschung in Rumänien. 22-sten Bericht der R. G. Kommission, 1932, pp. 94-100; id., Raport general asupra săpăturilor de la Sărata-Monteoru, in Raport asupra activităţii Ştiinţifice a Muzeului Naţional de Antichităţi in anii 1942-1943, 1944, pp. 20-29; id., Lucrările de pe Santierul de la Sărata-Monteoru-Jud. Buzău, in Stud. Cercet. Ist. Vec., I, i, 1950; E. Zaharia-A. Alexandrescu, Săpăturile arheologice de la Sărata-Monteoru, ibid., II, i, 1951, pp. 159-168, pp. 53-56; I. Nestor-E. Zaharia, Santierul Sărata-Monteoru, ibid., IV, 1-2, 1953, pp. 69-87; I. Nestor-E. Zaharia, Santierul arheologic Sarata-Motneoru, 1954; ibid., VI, 3-4, 1955, pp. 497-511; Gr. Dunăreanu-Vulpe, La nécropole de l'age du bronze de Poiana, in Dacia, V-VI, 1955-56, pp. 157-167.