cicladica, civilta
La civiltà delle isole Cicladi; nel 3° millennio a.C. fu favorita dalla ricchezza di materie prime (marmo a Paro, ossidiana a Milo, rame a Sifno) e dalla posizione sulle direttrici dei traffici marittimi tra l’Asia e l’Europa. Di presumibile origine anatolica, la civiltà c. assunse nel tempo forme proprie, raggiungendo una spiccata individualità nel periodo cicladico antico, che ha fine nel primo quarto del 2° millennio a.C. Le attività mercantili cicladiche furono poi gradualmente assorbite da Creta, che affermò anche la propria egemonia culturale. Tale passaggio è osservabile soprattutto a Phylakopi, sulla costa orientale dell’isola di Milo, che ebbe un ruolo primario nei traffici marittimi, grazie all’ossidiana che esportava in tutto il Mediterraneo orientale. L’arte cicladica si esprime soprattutto negli «idoli» di marmo, figure femminili rese secondo una concezione astratta priva di particolari anatomici. Caratteristici sono i dischi fittili con manico («padelle») decorati con motivi geometrizzanti e figurativi.