civile
. Attinente all'uomo in quanto civis, cittadino e uomo politico in accezione aristotelica (Cv IV XXVII 3 sì come Aristotile dice, l'uomo è animale civile, per che a lui si richiede non pur a sé ma altrui essere utile; cfr. Aristotele Pol. I 2, 1253a 3); quindi, in modo preminente, le cure dell'amministrazione familiare e pubblica: in Pd XI 7 il civil negozio è infatti, come spiega il Buti, l'insieme delle " arti e... mestieri che s'appartengono di fare a chi vuole vivere civilmente "; così pure in Cv I I 4 La prima è la cura familiare e civile (la locuzione torna analoga al § 13), e II IV 10 (due volte), dove D. oppone la vita civile alla contemplativa, e. perciò identifica vita attiva, cioè civile. Qui c. denota l'esercizio di ‛ governare il mondo ', che è per eccellenza segno di vita attiva, pur sempre inferiore a quella contemplativa, la quale è più eccellente e più divina. Analogamente in IV XXVIII 16 civili operazioni. Con il significato di " interno ", " intestino ", " tra cittadini di una stessa città ", appare in Pd XII 108 in un'espressione molto pregnante riferita alla lotta della Chiesa contro gli eretici: civil briga, c. proprio perché, come bene spiega il Landino, " gli eretici eran cristiani, e tutti i cristiani sono cittadini di una medesima città, cioè della Chiesa militante ".
Riferito all'ottimo stato politico e al buon governo di Atene e Sparta, in Pg VI 140, contrapposto al malgoverno fiorentino: Atene e Lacedemona, che fernno / l'antiche leggi e furon sì civili, / fecero al viver bene un picciol cenno / verso di te...; eguale contrapposizione in Cv IV XXVII 11 Oh misera, misera patria mia! quanta pietà mi stringe per te, qual volta leggo, qual volta scrivo cosa che a reggimento civile abbia rispetto!
La Ragione... Civile di IV XII 9 altro non è che il diritto civile.