CIVIDATE CAMUNO (Civitas Camunnorum)
Centro in provincia di Brescia, situato nella media valle del fiume Oglio, che sorge in corrispondenza dell'antica città romana di Civitas Camunnorum. Nella zona dell'arce di S. Stefano sono state trovate tracce di frequentazione che testimoniano una continuità insediativa nel luogo dal Paleolitico fino all'Età del Ferro, mentre risulta evidente che la posizione scelta per la città risponde a precise esigenze agricole romane. L'abitato si trova infatti in località pianeggiante ai piedi di un colle e prossimo a un attraversamento del fiume. La zona a SO dell'abitato, inoltre, sembra presentare tracce di microcenturiazione, le cui parcelle avrebbero lo stesso orientamento degli isolati della città. Questa sorse qualche tempo dopo la conquista romana, come centro politico e commerciale della comunità alpina dei Camunni, i quali entrarono nel mondo romano dapprima come adtributi', quasi sicuramente di Brescia (dopo la spedizione di Publio Silio nel 16 a.C.: Dio Cass., Liv, 20), conservando per qualche tempo l'ordinamento tribale. Il loro primo centro fu probabilmente Rogno, in cui sono state trovate le epigrafi più antiche. Un rapidissimo processo di romanizzazione, verificatosi soprattutto attraverso i traffici e il servizio ausiliare nell'esercito, trasformò i vecchi insediamenti in organizzazioni urbane, fino a dar vita a un centro preminentemente romano come C., fornito di reticolato stradale e aree insediative disposti secondo un preciso schema urbanistico. Questo centro ebbe il diritto latino non oltre il 30 o il 40 d.C. Forse, ma non è certo, acquistò poi la cittadinanza optimo iure con l'iscrizione alla tribù Quirina, diversa da quella di Brescia, dal cui dominio si era ormai staccata. Proprio all'atto di tale raggiunta autonomia, come res publica Camunnorum (non compaiono denominazioni di municipio o colonia), la città si diede un miglior assetto urbanistico provvedendo alla costruzione di terme, teatro e anfiteatro. Non è nota per ora l'esatta posizione del foro e scarse sono le notizie sulla tipologia delle abitazioni, frutto di ricerche non sistematiche avvenute fino agli anni Sessanta. La rete viaria, nota in parte in seguito al ritrovamento di lastricati stradali, si allinea su assi ortogonali, e su di essa sono orientati gli edifici pubblici investigati dagli anni Settanta in poi. Sono state documentate in seguito a scavi edilizi alcune parti delle terme come il calidarium, dotato di abside semicircolare per il labrum a Ν e rettangolare per l’alveus a S e di pavimentazione in cocciopesto con suspensurae in pilastrini di pietra o composte da elementi in terracotta sovrapposti. Il teatro, individuato nel 1973, sfrutta la pendenza naturale del terreno come quello di Brescia. L'edificio, in corso di scavo (1988), si apriva verso la città con un portico post scaenam dotato di scalinate laterali di accesso, mentre l'anfiteatro, scoperto nel 1984 in seguito a prospezioni e saggi, attende ancora di essere messo in luce, nell'ambito di un progetto di recupero dei due edifici da spettacolo. Le zone sepolcrali finora individuate sono due: una a SE dell'abitato, l'altra a SO. E questa la più vasta, con tombe tutte a incinerazione e materiali databili dall'età di Augusto a Caracalla. Nei corredi non mancano oggetti che presentano forme ricollegabili a modelli preromani. Oltre a semplici tombe a incinerazione, vi sono testimonianze di recinti funerari.
Museo. - Il Museo Nazionale della Valle Camonica conserva numerose epigrafi ritrovate nella città e nella vallata, nonché materiale archeologico tra cui la statua di Minerva proveniente dallo scavo del santuario di Breno (1986).
Bibl.: F. Abelli Condina, Carta archeologica della media e bassa Valcamonica (F. 34 Breno), Brescia 1986 (con bibl. prec.); AA.VV., La Valle Camonica in età romana. Mostra didattica, Brescia 1986; AA.VV., La Valcamonica romana. Ricerche e studi, Brescia 1987; R. Poggiani Keller, Cividate Camuno. Resti di insediamento paleomesolitico e neolitico, in NotALomb, 1988-89, pp. 27-28; V. Mariotti, Cividate Camuno. Scavo nell'area degli edifici da spettacolo, in BA, I-II, 1990, p. 94.