civatiano
s. m. e agg. Sostenitore di Giuseppe Civati; di Giuseppe Civati.
• La direzione della sfiducia in diretta streaming, più che luogo dei lunghi coltelli, consegna un Pd con un leader rafforzato, pronto a tentare l’occasione della vita, l’ascesa a palazzo Chigi, con un partito strettoglisi attorno e una maggioranza allargata. Della sparuta pattuglia dei contrari, 16 in tutto, fanno parte i civatiani misti a personaggi sparsi come [Felice] Casson e [Stefano] Fassina che si è astenuto, così come la bindiana [Anna Margherita] Miotto. (Nino Bertoloni Meli, Messaggero, 14 febbraio 2014, p. 6, Primo Piano) • Chi è già fuori dalla pretesa luna di miele è il solito Pippo Civati. «Se è possibile, l’elezione di [Sergio] Mattarella rafforza [Matteo] Renzi anche nel Pd. Non il contrario. E sarebbe ingeneroso non riconoscere che Renzi non fa le cose (sbagliate) che fa perché gliele dice la destra, ma perché ci crede lui. Non averlo ancora capito è sorprendente». È lo stesso Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a dimostrare quanto fondata sia la «lettura» civatiana: «Gli italiani non accetterebbero di sentirci discutere di correnti, sottocorrenti, verifiche e rimpasti». (Pier Francesco Borgia, Giornale, 3 febbraio 2015, p. 2, Il Fatto) • «Non è di sinistra», rincara Samuele Staderini, consigliere comunale, eletto nel Pd, a capo di una lista civatiana. (Virginia Piccolillo, Corriere della sera, 20 maggio 2017, p. 12, Politica).
- Derivato dal nome proprio (Giuseppe) Civati con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
- Già attestato nel Corriere della sera del 14 gennaio 2011, p. 1, Prima pagina (Pierluigi Battista).