BRANDINI, Ciuto
È noto per aver capeggiato a Firenze nel maggio del 1345 un movimento del popolo minuto per la costituzione di una corporazione di operai e salariati. Oltre questo episodio nulla sappiamo della sua vita.
La vicenda che lo vide protagonista si inserisce nella lotta condotta sulla metà del Trecento dal popolo minuto, cui non era concesso di formare proprie corporazioni, contro il popolo grasso organizzato nelle Arti maggiori. In particolare la lotta si presentava nella forma più evidente nel settore della manifattura laniera, ove i proprietari delle officine, organizzati nell'arte della Lana, imponevano bassi salari ai loro operai. Questi vedevano nella costituzione di loro corporazioni il mezzo più idoneo a garantire i propri interessi. Un successo in questo campo era stato ottenuto sotto il governo del duca d'Atene, quando nel 1343 era stata riconosciuta Parte dei Tintori e Farsettai. Ma caduto Gualtieri di Brienne e riconquistato il potere da parte delle Arti maggiori, l'arte dei Tintori venne immediatamente abolita, (1344) e si stabilì, con legge del 1344 inserita nello Statuto del capitano del popolo, che mai gli operai lanieri avrebbero potuto formare corporazioni autonome.
Il malcontento del popolo minuto non tardò a scoppiare. Già nell'autunno del 1344 violenti tumulti popolari vennero repressi e i responsabili furono condannati. Nel maggio 1345 il B., che lavorava come cardatore, promosse una nuova sollevazione e tentò di costituire una "fratellanza" operaia e artigiana: a tal fine promosse una serie di adunanze nelle piazze di S. Croce e dei Servi di Maria. La reazione del governo fiorentino fu pronta: il 24 maggio il B. veniva imprigionato insieme con i due figli dagli uomini d'arme del capitano del popolo e rinchiuso nelle segrete del Comune: pochi giorni dopo era giudicato dal podestà e condannato a morte.
La figura e l'azione del B. sono state esaltate dalla recente storiografia medievale sin da quando il Rodolico pubblicò gli atti del suo processo (Il popolo minuto, doc. n. 14, pp. 157-160). Lo stesso Rodolico e poi il Sapori hanno visto in lui il primo sindacalista del mondo operaio.
Fonti e Bibl.: Frammento di altra cronica, in D. Velluti, Cronica di Firenze, a cura di D. M. Manni, Firenze 1731, p. 148; N. Rodolico, Ilpopolo minuto..., Bologna 1899, doc. n. 14, pp. 157-160 (v. anche pp. 58-62); G. Capponi, Storia della rep. fiorent., I, Firenze 1876, p. 277; F. J. Perrens, Histoire de Florence, IV, Paris 1879, p. 481; Id., La democr. fiorent. al suo tramonto..., Bologna 1905, pp. 114, 119 ss.; Id., I Ciompi..., Firenze 1945, pp. 45 s.; A. Sapori, Studi di storia econ., I, Firenze 1955, p. 607; G. A. Brucker, Fiorentine politics and society,1343-1378, Princeton 1962, pp. 94, 110 s.; F. De Roover, Labour conditions in Florence around 1400..., in Florentine Studies. Politics and society in Renaissance Florence, a cura di N. Rubinstein, London 1968, pp. 295 s. (con ulteriore bibl.), 301.