citta-vetrina
città-vetrina loc. s.le f. Città capace di offrire all’esterno un’immagine positiva di sé stessa; città fortemente rappresentativa di un fenomeno o di una tendenza.
• Alla voce «Aziende gruppo Comune» la Sinistra spiega che «il pacchetto azionario di Acea deve rimanere pubblico». Alla voce «produzioni culturali» non manca l’attacco alla «città-vetrina». E per migliorare «qualità ambientale» si suggerisce di «riavvicinare i luoghi di lavoro dei dipendenti pubblici alle loro residenze». (Mariagrazia Gerina, Unità, 22 marzo 2008, Roma, p. III) • E poi ci sono l’orgogliosa Napoli e Venezia: finita, morta sepolta come città «vera», ma risorta, un po’ come gli zombi di [George A.] Romero, in una stupenda città-vetrina. (Antonio Angeli, Tempo, 18 ottobre 2012, p. 17, Omnibus) • La Capitale, città-vetrina del grillismo di governo, scopre un M5S incapace di impedire le infiltrazioni dei comitati d’affari che hanno attraversato le giunte di centrodestra e di centrosinistra; e che sembrano in grado di condizionare anche il Campidoglio più rivoluzionario degli ultimi decenni. (Massimo Franco, Corriere della sera, 17 dicembre 2016, p. 3, Primo piano).
- Composto dal s. f. inv. città e dal s. f. vetrina.
- Già attestato nella Stampa del 1° settembre 1974, p. 3 (Alberto Cavallari).