CITTÀ DEL CAPO (in inglese Capetown; A. T., 120)
CAPO Capitale della Colonia del Capo e capitale legislativa dell'Unione SudAfricana, posta a 33°56′ S., 18°29′ E., all'estremo N. della penisola del Capo, a circa 50 km. in linea retta a N. del Capo di Buona Speranza, dal quale l'una e l'altra trassero il nome. La città si adagia al piede della pittoresca Montagna della Tavola, la quale chiude da ponente la baia omonima, e con il suo profilo rigorosamente rettilineo e orizzontale, dovuto ai banchi di arenaria che ne formano il coronamento, a una quota di 1092 m. s. m., costituisce un meraviglioso scenario e un motivo caratteristico del paesaggio cittadino. Una teleferica permette di raggiungere comodamente la cima, donde si gode una grandiosa veduta, da un lato sull'oceano, dall'altro sul golfo e sulla città. Il clima, per la latitudine assai alta e la vicinanza del mare, è salubre e mite (temperatura media annua 17°; febbraio 20°,6; agosto 12°,6; pioggia mm. 526,7 in media, ripartita in 116 giorni, specialmente però da aprile ad agosto; mese meno piovoso il febbraio, con mm. 8,6).
Città del Capo consta di un quartiere centrale di origine relativamente antica, intensamente fabbricato e adibito prevalentemente agli affari, e di una vasta area occupata da case d'abitazione intramezzate da giardini e ciuffi di bosco, le quali in modo discontinuo collegano la città con i sobborghi di Sea Point. Green Point, Woodstock, Maitland, Mowbray, Rondebosch, Claremont, Kalk Bay e Muizenberg, incorporati nel 1913, e con quello di Wynberg, annesso nel 1927. L'area odierna del municipio è pari a 173 kmq.
La città propriamente detta è costituita da un regolare fitto reticolato di strade ortogonali, che si orienta a blocchi, sull'andamento della linea di spiaggia della baia. L'arteria principale è costituita dalla Adderley Street, sulla quale si trovano il Palazzo del governo, il Palazzo del parlamento, il bel giardino municipale con il museo di storia naturale ed etnografico e Galleria d'arte, il Palazzo delle poste, la stazione ferroviaria, gli uffici pubblici e le banche; essa termina verso mare con un piazzale, recante il monumento ai caduti della grande guerra e la statua in bronzo di Johan van Riebeeck, fondatore della città. Oltre il piazzale la strada continua in una spaziosa diga, la Promenade Pier o Adderley Pier, mentre verso SE. se ne distacca la magnifica passeggiata lungo mare, detta l'Esplanade. La principale arteria trasversale è rappresentata dalla Darling Street, l'antica Keizergracht, sulla quale si trovano il Teatro dell'opera e il Municipio in bello stile rinascimento italiano, mentre la contigua Parade Ground costituisce un'antica vastissima piazza adibita a riviste militari o a mercato, e resa insigne dai monumenti marmorei a Edoardo VII e ai caduti della guerra sudafricana, e più dal grandioso Castello di Buona Speranza, con i suoi cinque bastioni di arenaria, la "torre del Capitano", un bel portale in pietra grigia e il balcone sostenuto da quattro colonne scannellate. È questo il più antico edificio di Città del Capo (1666), interessante per i ricordi storici che vi si conservano non meno che per i dettagli architettonici e ornamentali rimessi in luce con sapienti restauri; altre vecchie costruzioni, disseminate per la città, portano tracce dello stile olandese, e tra esse è notevole la Old Town House, fondata nel 1755 e recentemente restaurata per accogliere una collezione di quadri di maestri olandesi e fiamminghi donati da Sir Max Michaelis. Parimenti in una vecchia casa boera è ordinato il South African National Museum, più comunemente noto come Koopmande Wet House Museum, destinato a dare un'idea delle condizioni della vita domestica dei primi coloni. Dal quartiere centrale la città si estende verso NO., attorno alle estreme propaggini settentrionali della Montagna della Tavola - le cosiddette Lion's Head e Lion's Rump - fino a congiungersi con i campi sportivi di Green Point, e con le stazioni bameari di Sea Point e di Camps Bay; a levante e a sud si allineano lungo una grande arteria stradale gli altri sobborghi e qui sorgono l'Osservatorio astronomico, istituito nel 1820, il Giardino botanico nazionale di Kirstenbosch, e finalmente i nuovi amplissimi edifici universitarî. L'università è la più antica della Colonia, contando un secolo di vita. Sempre da questo lato, nei dintorni di Rondebosch, è la Groote Schuur, ricostruita da Cecil Rhodes sul luogo stesso ove si trovavano i granai della Dutch East India Company, e adibita a residenza del primo ministro dell'Unione; e là vicino si distende il monumentale Rhodes Memorial inaugurato nel 1912.
La penisola del Capo è coperta da una fitta rete di strade asfaltate, che rendono facilmente accessibili i dintorni della città, mirabili per la bellezza del paesaggio e per la ricca flora selvaggia che li inghirlanda. Città e sobborghi sono congiunti da servizî di tram elettrici e autobus, sono bene illuminati a luce elettrica, provvisti d'acqua potabile e posseggono un completo sistema di fognature.
Città del Capo è, per numero di abitanti, la seconda città dell'Unione, contando (1927), coi municipî recentemente incorporati, una popolazione di 225.358 abitanti, di cui 126.709 Europei con prevalenza numerica degl'Inglesi sui Boeri, e 98.649 di colore, e tra questi circa 88.000 misti, 8000 indigeni e 2000 asiatici. Gl'Italiani sono alcune decine, di cui un certo numero immigranti dediti alle industrie pescherecce.
Il porto di Città del Capo, o Table Bay Harbour, si trova verso l'estremo occidentale della baia, ed è uno specchio d'acqua rettangolare, artificialmente delimitato da moli, protetto da una diga frangiflutti, illuminato da un faro della portata di 16 miglia; è suddiviso in due bacini: l'Alfred Basin, più interno (area 3,5 ha.) e il Victoria Basin (area 19 ha.), orlato di banchine e suddiviso da pontili di sbarco. È in progetto la creazione di un nuovo più ampio bacino, dell'estensione di 81 ettari, a sud-est del precedente. Il porto è riccamente dotato di magazzini, di gru, di elevatori, di camere refrigeranti, ecc., e congiunto con la rete ferroviaria mediante numerosi tronchi, per uso dei passeggieri e delle mercanzie. Il numero delle navi entrate nel porto fu nel 1927 di 2098, con un tonnellaggio netto globale di 4.365.047 tonn. Il traffico comprese 66.266 passeggieri, e 1.619.297 tonn. di merci, con valori di L.st. 19.058.988 all'importazione e L.st. 40.299.257 all'esportazone, per modo che il porto della Città del Capo risulta il primo dell'Unione nei riguardi dell'esportazione (78%) e il secondo (40%) nei riguardi delle importazioni. Città del Capo è testa di linea di varie ferrovie, di cui la principale è quella diretta a Kimberly, Johannesburg e Pretoria (1610 km.), con diramazioni. Un breve tronco la collega a Simonstown sulla False Bay, ove si trova la base navale dell'Unione.
Il grande sviluppo edilizio di Città del Capo data dagli ultimi anni del secolo scorso, quando si cominciò a collegare la città con i centri suburbani per mezzo di linee tramviarie, rendendo così accessibili i ridenti dintomi. I lavori portuarî, dopo un primo tentativo verso la metà del sec. XVIII, furono iniziati nel 1860 con la costruzione della diga frangiflutti e continuati a più riprese, né possono dirsi ancora ultimati, poiché nuovi ampliamenti sono in progetto.
Storia. - Per opera del capitano olandese van Riebeeck, in uno dei suoi viaggi alle Indie orientali, nella Baia della Tavola, sorse, circa nel 1652, una piccola stazione per le navi della Compagnia olandese delle Indie, che facevano il viaggio verso l'Oceano Indiano ed il Pacifico. Il piccolo villaggio, abitato da pocussimi addetti alla Compagnia, non tardò a popolarsi a causa dell'emigrazione forzata e per il trasferimento di un nucleo di protestanti francesi, profughi dalla patria dopo la revoca dell'editto di Nantes. Entrarono anche a costituire il primo nucleo cittadino alcuni Tedeschi e Svedesi. A poco a poco il villaggio divenne una città, che ci appare a metà del sec. XVIII abbastanza ricca e fiorente, abitata da qualche migliaio di coloni europei. Nessun nemico degno di menzione ebbe la colonia fino alla Rivoluzione francese; ma quando la repubblica di Francia conquistò l'Olanda e la trasformò in repubblica batava, gl'Inglesi occuparono Città del Capo, e la tennero sotto la loro dominazione. Stipulata la pace d'Amiens, l'Olanda riebbe il libero possesso della sua colonia (1802); ma quel dominio fu poco duraturo, perché, riaccesasi la guerra fra l'Inghilterra e la Francia, a cui il neo-regno d'Olanda sotto Luigi Bonaparte era intimamente collegato, gl'Inglesi, che avevano assai apprezzato i vantaggi di quella posizione, se ne impossessarono di nuovo (1806). Il Congresso di Vienna ratificò l'occupazione inglese. La città era allora già abbastanza cresciuta, contando circa 18.000 abitanti, in gran parte però delle razze africane assoggettate. Ma anche nella città, come del resto in tutto il vasto territorio della colonia, l'elemento olandese venne parzialmente ritirandosi verso il N. di fronte ai nuovi padroni; e allora l'Inghilterra provvide a rinsanguare il paese, trasportandovi nuovi nuclei inglesi.
In seguito al South Africa Act del 1909 e alla Costituzione dell'Unione dell'Africa meridionale, la Città del Capo perdette il privilegio di essere la capitale: essa tuttavia rimase la sede dell'assemblea legislativa.
Bibl.: The cape of Good Hope, 4ª ed., Città del Capo 1926; British Africa; in Statesman's Year Book, Londra 1929.