CISTITE (X, p. 456)
La terapia moderna tende sempre più alla soppressione della causa della cistite che non alla cura sintomatica. Questa, oltre le già cognite provvidenze si giova di lavande con disinfettanti o emostatici nelle forme emorragiche; dei sulfamidici, della penicillina o della streptomicina secondo il germe coltivato. Nelle forme tubercolari l'instillazione di bleu di metilene, glucosato e novocaina, e, meglio, di soluzioni di streptomicina sono efficacissime. Fastidiosa, nella donna, la cistite del collo della vescica, la cui terapia urta contro l'ostinata persistenza del male. Invece nell'uomo, la causa va tolta quasi sempre mediante intervento (dilatazione uretrale, prostatectomia, asportazione di calcoli o diverticoli, ecc.). In casi di eccezione, con riduzione estrema della capacità dell'organo e con integrità di uno o di entrambi i reni, si pratica con successo il trapianto dell'uretere o degli ureteri nel grosso intestino (sigma).