CISTICERCOSI (fr. ladrerie; sp. ladrería; ted. Finnenkrankheit; ingl. measledness)
Affezione da cisticerchi, forme larvali di vermi cestodi parassiti che allo stato adulto vivono nell'intestino dei Vertebrati; è detta anche panicatura (dal lat. panicum "panico"). La cisticercosi del maiale era nota nell'antichità. Nel 1682 Hartmann dimostrò la natura parassitaria del cisticerco precisata poi da Redi e Malpighi; nel 1850 la relazione fra cisticerco e tenia fu dimostrata definitivamente da van Beneden e Küchenmeister.
La cisticercosi del maiale è prodotta dal Cysticercus cellulosae, forma larvale della Taenia solium L.; nell'uomo che ingerisce carni suine poco cotte o crude, infestate da cisticerchi (carne panicata), può essere causa dello sviluppo nell'intestino tenue del verme adulto; altrettanto avviene nella cisticercosi del bue, prodotta dal Cysticercus bovis, forma larvale della Taenia saginata Goeze. Ben più gravi sono le conseguenze morbose prodotte dall'ingestione di oncosfere a cui segua la cisticercosi. Nell'uomo avviene soltanto per le uova della Taenia solium penetrate nello stomaco che provengono da una tenia adulta ospitata dallo stesso individuo (auto-infestazione) o, più spesso, da un'altra persona; nella maggior parte dei casi le uova inquinano erbaggi alimentari. Favoriscono l'infestazione la promiscuità di vita con portatori di Taenia solium, l'assunzione d'acqua inquinata dalle loro deiezioni, la coprofagia degli alienati, ecc.
Cisticercosi umana. - Può essere limitata a un organo, oppure diffusa a tutto il corpo, con diverse migliaia d'esemplari. Sedi di predilezione del cisticerco sono il bulbo oculare e il cervello; in certe sue localizzazioni cerebrali il cisticerco può presentarsi come una vescicola allungata di forma bizzarra, con strozzamenti e ramificazioni multiple (Cysticercus racemosus); ma si può avere l'annidamento del cisticerco anche nel fegato, nella milza, nella pelle, nei muscoli, nei polmoni, nella pleura, nelle ghiandole linfatiche, nel cuore, ecc.
La sintomatologia varia secondo il numero e soprattutto la sede delle cisti; mentre una sola nel cervello può dare disturbi identici a quelli di un tumore cerebrale ed essere causa di morte, in altre regioni, un gran numero di cisti può permanere a lungo senza danno. I cisticerchi possono mantenersi vivi per lunghi anni nel corpo umano, mentre altre volte il parassita muore e cade in preda a un processo di calcificazione.
Nessun mezzo curativo esiste della cisticercosi; l'estirpazione delle vescicole è attuabile solo se in piccolo numero e in sede accessibile al chirurgo. Importantissime sono invece le misure profilattiche.