CISTERNA di Latina
Centro a 16 km da Latina, situato nella pianura a SE di Velletri, in territorio volsco. Un centro di età preromana è stato individuato a breve distanza dalla Via Appia, a poco più di un km a Ν di C., in località Caprifico. Si è proposto di identificarlo con Suessa Pometia, già da molti localizzata presso C. in base alle fonti storiche. Oggi prevale però la tendenza a riferire quel toponimo alla fase prevolsca di Satricum (Stibbe). Per il centro in località Caprifico si potrebbe allora pensare alla volsca Ecetra, che sarebbe stata alleata dei Latini all'epoca di Tarquinio il Superbo (Dion. Hal., IV, 49,1) e avrebbe subito un duro contraccolpo in seguito alla presa romana di Suessa Pometia nel 495 a.C. (Liv., II, 25, 6; Dion. Hal., VI, 32, 1).
Individuato dalla ricognizione di superficie e da materiali provenienti da scoperte casuali o da scavi clandestini, l'abitato insisteva su una serie idi rilievi oggi in gran parte cancellati dalle trasformazioni agrarie, al margine della pianura pontina. L'occupazione del sito data dal IX (fase laziale II A) al V-IV sec. a.C. (ceramiche a vernice nera).
Il ritrovamento più importante, avvenuto negli anni '60, è quello di un complesso di terrecotte architettoniche di «prima fase», relative probabilmente a un tempio, simili ma leggermente più recenti di quelle di Velletri (c.a 520 a.C.). Il nucleo più consistente è conservato nell'Ashmolean Museum di Oxford, altre sono presso privati a Cisterna. Si conoscono quattro tipi diversi di lastre di rivestimento, con fregio raffigurante due cortei contrapposti di bighe, trighe e pedoni, una corsa di bighe e una carica di cavalieri. Questi due ultimi temi sono replicati sulle sime frontonali. Le sime laterali erano dotate di doccioni a testa di leone ed erano combinate ad antefisse a testa femminile di stile ionico. Frammenti tratti dalle stesse matrici dei fregi sono noti esclusivamente da Roma.
Bibl.: P. Brandizzi Vittucci, Cora, Roma 1968, pp. 137-140; F. Melis, S. Quilici Gigli, Proposta per l'ubicazione di Pometia, in ArchCl, XXIV, 1972, pp. 219-247; S. Quilici Gigli, Pometia. Nota topografica, in G. Colonna (ed.), Civiltà del Lazio primitivo (cat.), Roma 1976, p. 348; F. Coarelli, Lazio (Guide Archeologiche Laterza, 5), Bari-Roma 1982, p. 265; S. Quilici Gigli, in BTCGI, IV, 1985, s.v. Caprifico, p. 453 ss.; C. M. Stibbe, Satricum e Pometia: due nomi per la stessa città?, in MededRom, XLVII, 1988, pp. 7-16. - Sulle terrecotte templari: A. C. Brown, Etrusco-Italic Architectural Terra-Cottas in Ash- molean Museum, Oxford, in ARepLondon, 20, 1973-74, pp. 60-65; G. Colonna, I templi del Lazio fino al V secolo compreso, in Archeologia Laziale VI (QuadAEI, 11), Roma 1984, pp. 402, 404 ss.; F. R. Fortunati, Ipotesi ricostruttive della decorazione del tempio di Velletri, in Prospettiva, 47, 1986, p. 8; M. Cristofani, I santuari. Tradizioni decorative, in M. Cristofani (ed.), Etruria e Lazio arcaico. Atti dell'incontro di studio (QuadAEI, 15), Roma 1987, p. 98 ss.; M. Torelli, I fregi figurati dalle Regiae latine ed etrusche, in Ostraka, I, 2, 1992, p. 249-274.