CISTERNA D'ASTI
Paese della provincia di Alessandria, situato a 61,5 km. dal capoluogo, a 357 m. s. m. su una collina. con 1393 ab.: il suo comune, vasto 10,98 kmq., ne conta 2607; il territorio è coltivato soprattutto a viti.
Da esso trae il nome un antico feudo assegnato dall'imperatore Enrico III il 26 gennaio 1041 al vescovo d'Asti, il quale a sua volta lo infeudò ai signoei di Ferrere durante tre secoli. Il 7 novembre 1412 il vescovo d'Asti Alberto Guttuari tolse il feudo di Cisterna ai Garretti di Ferrere e ne investì i fratelli Guttuari; ma questi dopo due anni rinunziarono al feudo, che tornò ai vecchi signori Garretti. Nel 1472 questi lo vendettero a Domenico e Antonio Pelletta, i quali per opera di papa Sisto IV, furono costretti a cedere i loro diritti al nipote del pontefice Antonio della Rovere di Aragona (12 luglio 1473). Dalla famiglia Della Rovere il luogo della Cisterna fu venduto (16 agosto 1559) alla Camera, che lo cedette subito dopo a Torquato Torto (6 marzo 1560); questi lo lasciò in eredità alla figlia Isabella (19 luglio 1567) sposata a Giovanni Acerbo di Milano. Gli Acerbo ebbero il titolo di marchesi di Cisterna (11 marzo 1618) e Borso Acerbo il 19 dicembre 1665 vendette ogni suo diritto a Giacomo Dal Pozzo, marchese di Voghera, il quale l'11 ottobre 1670 ottenne dall'Impero l'erezione della Cisterna in principato (v. dal pozzo della cisterna).