CISA (probabilmente da caesa; A. T., 24-25-26)
Il passo della cisa è un valico importante dell'Appennino a levante di M. Molinatico tra la valle trasversale della Magra (Magriola) e quella del Taro, a m. 1041 s. m., e considerato solitamente come il limite fra l'Appennino ligure e quello tosco-emiliano.
Vi passava una strada antichissima dalla Val Padana alla Media Italia, di cui però è controversa l'identificazione con l'itinerario d'Annibale e con le romane Emilia Scauri, o Clodia. Col nome di Monte Bardone la strada e il valico sono storicamente documentati nell'età bizantina e longobarda, quale collegamento fra il litorale tosco-ligure rimasto all'Impero e l'Esarcato. Nei primi del sec. VIII, re Liutprando edificò, a scopo ospitaliero, non lungi dal valico, l'abbazia di Berceto (la parrocchiale di S. Remigio è un rifacimento romanico-gotico della chiesa abbaziale). Da allora la strada di monte Bardone fu principalmente via romea; chiamata francigena per la frequenza dei pellegrini che venivano dalle strade transalpine. Sulla sommità del valico esisteva un ospedale, i cui avanzi sono stati scoperti nel 1924; un altro xenodochium si trovava sul versante della Magra: S. Benedetto di Montelungo, d'origine longobardica. Con la francese convergeva a Monte Bardone una strada teutonica, dalla Val d'Adige, per Verona, Mantova, Parma; frequente itinerario degl'imperatori e loro via d'invasione e di manovra nelle grandi lotte contro il papato e contro i comuni (Arnolfo, 895; Arrigo V, 1110; Federico I, 1167; Federico II, 1226-1249, ecc.). Nel 1495, il passaggio di Carlo VIII e la battaglia di Fornovo segnano gli ultimi fasti della via francigena.
La Cisa oggi è superata da una strada carrozzabile che mette in comunicazione il Parmense con la Lunigiana (Berceto, m. 790; Pontremoli, m. 235; km. 58); ordinata da Napoleone con decreto da Baiona nel 1808, i lavori furono sospesi e continuati nel 1833 da Maria Luisa di Parma, compiuti solo dopo il 1859. Sul valico sono due osterie e un santuario della Madonna della Guardia, meta di pellegrinaggi. Ha perduto d'importanza dopo che è stata inaugurata (1885) la galleria appenninica del Borgallo; ma conserva un discreto traffico turistico.
Bibl.: L. Schütte, Der Apenninenpass des Monte Bardone und die deutschen Kaiser, in Historische Studien, XXVII (1901); F. Schneider, Die Reichsverwaltung in Toscana, Roma 1914; J. Bédier, Les légendes épiques, Parigi 1926; U. Formentini, I Longobardi sul Monte Bardone, Parma 1929.