LUCARIS, Cirillo (Λούκαρις)
Nacque il 13 novembre 1572 a Creta, allora di dominio veneziano; studiò a Venezia e Padova; recatosi a Costantinopoli, nel 1595 divenne sincello patriarcale d'Alessandria; dal 1595 al 1602 fu in Lituania e in Polonia, ove favorì un'intesa fra ortodossi e protestanti contro i latini; nel 1602 divenne patriarca di Alessandria e nel 1620 di Costantinopoli. In questa sede rimase, con parecchi intervalli in cui furono sollevati suoi rivali, fino al giugno del 1638, allorché fu ucciso per ordine del sultano. Il L., che aveva subito profondamente l'influenza delle idee calviniste, occupa un posto tutto speciale nella storia del patriarcato di Costantinopoli appunto per il suo tentativo di ridare nuova forza e nuovo contenuto spirituale alla Chiesa ortodossa con l'accostamento di questa al calvinismo. Ma il suo tentativo non ottenne risultati apprezzabili.
Il suo scritto principale, ove si rivela a pieno l'influenza delle idee calviniste, è la Confessio fidei, stampata in latino nel 1629, probabilmente a Ginevra, e tradotta poi in francese e in inglese. Altri suoi scritti hanno minore importanza, e alcuni sono stati pubblicati solo recentemente.
Bibl.: C. Emereau, in Dictionnaire de théol. cath., IX, 1, coll. 1003-1019.