Poeta sloveno (n. Ponikve, Sežana, 1925 - Lubiana 2018). Espulso (1941) dal ginnasio italiano perché scriveva versi nella lingua materna, fu confinato negli Abruzzi e prese parte alla guerra partigiana. Redattore e direttore di riviste letterarie, esordì insieme ad altri tre autori con l'antologia Pesmi štirik ("Poesie di quattro", 1953), che segnò il distacco della poesia slovena dal realismo socialista. Sorretti da uno slancio vitalistico che trasforma in coraggiosa accettazione la disperante consapevolezza dei limiti dell'esistenza, i suoi versi si segnalano per la varietà dei ritmi, l'uso insistente della suddivisione strofica, la concretezza delle immagini (Pobeglo otroštvo "L'infanzia fuggita", 1957; Pesmi jeze in ljubezni "Poesie d'ira e d'amore", 1968; Kras "Carso", 1976; Nove pesmi "Nuove poesie", 1985; Moja kratka večnost , 1990, trad. it. La mia breve eternità: antologia personale, 1950-1990, 1991). Ha svolto un'importante attività di traduttore dall'italiano (Dante, Leopardi, Ungaretti, Sciascia, Moravia, ecc.). Tra le pubblicazioni successive ricordiamo l'antologia Dvom, upanje, ljubezen ("Dubbio, speranza, amore", 2005).