circa
. In Pd XII 20 di quelle sempiterne rose / volgiensi circa noi le due ghirlande, vale semplicemente " intorno ". E " intorno " vale pure in Pd XXII 144 vidi com'si move / circa e vicino a lui Maia e Dïone, ove però sorgono delle difficoltà non lievi d'interpretazione. Infatti, se è vero, come credono il Petrocchi (ad l.) e altri (Fallani, Momigliano, ecc.), che Maia e Dione, ossia Mercurio e Venere, non sono due vocativi paralleli a Iperione (v. 142; tesi questa di numerosi commentatori moderni, fra cui Sapegno e Grabher, sulle orme di Federzoni [Nuovi studi e diporti danteschi, Città di Castello 1913]), come può D. affermare, sulla base della concezione astronomica tolemaica, che i due pianeti si muovono " attorno " e vicino al sole?
La difficoltà non sussisterebbe se si accettasse l'interpretazione del Federzoni, per la quale il si move impersonale neutro indicherebbe un generico movimento degli astri " nella regione " del sole. Ma la soluzione è offerta dal commento del Porena: " Circa deve indicare il fatto che quei pianeti noi non li vediamo mai allontanarsi dal sole come gli altri, fino a poter essere dalla parte opposta a quella ove è il sole, ma, per così dire, lo corteggiano sempre da presso, ora da oriente, ora da occidente: il che nell'astronomia familiare a Dante si spiegava col fatto che i loro cieli coirelativi epicicli si volgessero intorno alla terra con moto sincrono a quello del sole "; cfr. gli antichi commenti del Lana e dell'Ottimo. Chiosa infatti il Lana: " Venus e Mercurio... per la conformità alquanto ch'hanno con lo corso del Sole, sempre li èno vicine... ". Andreoli considera poi c. riferito a Mercurio, e vicino a Venere, ma è una distinzione che non convince.