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CIPARISSO

di A. Rumpf - Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)
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CIPARISSO (Κυπάρισσος, Cyparissus)

A. Rumpf

Giovane amato da Apollo. Cacciatore, egli aveva un cervo preferito, che involontariamente uccise. Allora il dio lo mutò in un albero che porta il suo nome. Letterariamente la storia è stata tramandata solo più tardi, all'epoca di Augusto, più ampiamente da Ovidio (Met., x, 106 ss.). La leggenda tuttavia è sicuramente più antica e risale forse all'antichissimo culto degli alberi. Alcune pitture murali di Pompei sono probabilmente le uniche rappresentazioni figurate che possono con sicurezza essere riferite ad essa. La figura principale è costituita dal giovinetto nudo situato diagonalmente sul fondo del quadro. La trasformazione è espressa da una fronda d'albero sul suo capo, ai suoi piedi è inginocchiato il piccolo cerbiatto trafitto dallo spiedo e che porta un collare. Figure secondarie sono una ninfa locale o Apollo, o anche un tripode. Queste composizioni discendono da varî modelli. È incerto se nelle rappresentazioni di vasi attici a figure rosse che presentano un cacciatore dall'aspetto giovanile vicino ad un cervo presso un altare si debba riconoscere Ciparisso.

Bibl.: Roscher, II, c. 1711 s., s. v. Kyparissos: Tambornino, in Pauly-Wissowa, XII, 1924, c. 51, s. v. Kyparissos; Jahrbuch, LXIII-LXIV, 1948-1949, p. 83; S. Aurigemma, Museo di Spina2, Ferrara 1936, p. 165.

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