CINQUECHIESE (ungh. Pécs, ted. Fünfkirchen; A. T. 51-52)
Città dell'Ungheria meridionale (Baranya) posta tra Danubio e Drava, a 160 m. sul mare, 18°15′ long. E. e 46°6′ lat. N., presso il versante meridionale delle colline di Mecsek (m. 680). Il territorio della città autonoma abbraccia una superficie di 71 kmq. e conta 48 mila ab. (circa un decimo di parlata tedesca). La temperatura annua media di Cinquechiese è di 10°8, la media annua delle precipitazioni di 720 mm. Le colline dei dintorni sono ricoperte di bei boschi e di vigneti; la campagna è fertile e abbastanza ben coltivata. L'industria è rappresentata dalla fabbrica di maioliche Zsolnay (fondata nel 1864; 800 operai), dalla fabbrica di vino champagne Littke, dalla fabbrica di organi Angster (fondata nel 1867; 100-120 operai) e da altre imprese minori (macchine, mobilio, cuoio, birra). Nei dintorni la Compagnia di Navigazione del Danubio possiede delle importanti miniere di carbon fossile (strati del Lias inferiore) dotate d. impianti moderni (migliaia di tonn. estratte: 1900: 733; 1920: 474; 1922: 572; minatori impiegati 1800).
Storia. - Detta dai Romani Sopianae dal nome d'un condottiero celtico, essa ebbe una grande importanza sotto Augusto, abbracciò presto il cristianesimo, fu poi danneggiata dalle invasioni di Gepidi, Goti, Longobardi, Bulgari; nel sec. IX compare col nome di Quinque Ecclesiae, dal 1367 possiede un'università (trasferita più tardi a Budapest e di nuovo rifondata nel 1923, ivi trasportando l'Università scientifica Elisabetta di Pozsony-Bratislava). Dal 1543 al 1686 la città fu occupata dai Turchi, nel gennaio 1780 fu dichiarata città libera da Maria Teresa. Nel 1709 e nel 1739 vi infierì il colera. Si sviluppò industrialmente e commercialmente dal 1850, ma la nuova sistemazione dell'Ungheria (il confine iugoslavo passa a pochi chilometri) l'ha molto danneggiata.
Monumenti. - La città si può dividere in 5 parti: la città interna, circondata da mura dell'epoca dei Turchi, i 3 sobborghi Szigeti, Siklósi, Budai e la colonia di minatori Banyatelep. Il monumento più notevole è la Cattedrale, originariamente di stile ogivale, ma in gran parte rifatta in stile romanico per iniziativa del vescovo F. Dulónszky (1882-91), secondo il progetto dell'architetto Schmidt. Sorta probabilmente al centro di Sopianae esisteva già al principio del sec. XI (alcuni resti di quest'epoca furono trovati nel 1922), fu distrutta nel 1064, poi di nuovo rifatta, ancora danneggiata da un incendio nel 1303 e restaurata; sotto i Turchi divenne dapprima magazzino di fieno, poi sede di una scuola maomettana; riconsacrata, fu di nuovo in preda alle fiamme nel 1704; ha ora un aspetto maestoso e consta di 4 alte torri con 3 grandi navate (70 per 22 metri), in stile romanico. Vi sono annessi il palazzo e la biblioteca episcopale e una scuola vocale di buona tradizione. Esistono nella città 3 moschee turche, di cui 2 trasformate in chiese.