cinoamericano
(cino-americano), agg. Di origine cinese, che vive o è naturalizzato negli Stati Uniti d’America.
• «Tornatene in Cina, mostro». Seicento mail al giorno e un dibattito infuocato che ormai coinvolge tutta la stampa americana. Alcuni interventi a sostegno, molta ostilità, addirittura qualche minaccia di morte. Non sono le reazioni alla visita negli Usa di Hu Jintao, ma quelle alla pubblicazione dell’«Inno di battaglia della madre tigre», un saggio sui metodi educativi estremi seguiti da molti genitori cinesi e adottati anche dall’autrice: Amy Chua, una professoressa cino-americana dell’università di Yale. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 21 gennaio 2011, p. 57, Lettere al Corriere) • Il protagonista, interpretato da Jonny Lee Miller, è uno Sherlock Holmes del XXI secolo. Ex consulente di Scotland Yard con problemi di droga, giunge a New York per disintossicarsi e trova casa a Brooklyn con una certa Joan Watson, affidata a Lucy Liu, l’avvenente ed eclettica attrice cinoamericana di «Charlie’s Angels» e «Kill Bill». Il rapporto fra i due cambia completamente rispetto all’originale. (Enzo Verrengia, Unità, 23 settembre 2012, p. 24) • «Vi aspettiamo a Genova e Milano il 17 e 18 ottobre» hanno detto in italiano, stile Stanlio e Ollio, John McEnroe e Goran Ivanisevic dallo schermo dove ieri, al piano 39 della sede della Regione Lombardia, sono stati proiettati alcuni filmati sulle imprese dell’americano, del croato, del ceco diventato cittadino a stelle e strisce Ivan Lendl e del cinoamericano Michael Chang. (Elisabetta Vassallo, Secolo XIX, 2 ottobre 2014, p. 46, Genova Sport).
- Composto dal confisso cino- aggiunto al s. m. e agg. americano.
- Già attestato nella Stampa Sera del 28 luglio 1939, p. 1, Prima pagina.