cinecolomba
(cine-colomba), s. f. (scherz. iron.) Il film di Pasqua.
• Il film [«La vita è una cosa meravigliosa»] esce a Pasqua: «Non facciamo cine-panettoni da dieci anni ma la gente è ancora convinta del contrario», dicono i Vanzina. «Non chiamatelo cine-colomba per carità», implora Giampaolo Letta di Medusa. Le storie intrecciate cominciano male e finiscono bene, come suggerisce il titolo, mutuato sia da Frank Capra («La vita è meravigliosa»), sia da Henry King («L’amore è una cosa meravigliosa»). L’idea però l’hanno avuta da «Le vite degli altri», il film tedesco sulle malefatte degli spioni della Stasi all’epoca della Germania dell’Est, quando il Muro era lì. Altra epoca, altro Paese, altre atmosfere. (Valerio Cappelli, Corriere della sera, 27 marzo 2010, p. 63, Spettacoli) • Enrico Vanzina ‒ in uscita sempre in tandem con il fratello con la cinecolomba a episodi «Buona giornata» il 30 marzo ‒ ammette: «Il livello per il momento non è eccelso, ci sono due o tre cose che sono interessanti. Non è un concorso, non si vince niente, il giudizio lo darà la rete, è un modo per i nuovi talenti di farsi conoscere, se non vai a Zelig o Colorado non emergi proprio». (Renato Franco, Corriere della sera, 23 marzo 2012, p. 63, Spettacoli) • Dal cinepanettone al cinecocomero, alla cinecolomba pasquale, i Vanzina approfittano di ogni occasione per sfornare la loro immancabile commedia, costruita sugli antichi schemi della pochade e poi rielaborata sulla base di un presunto gusto popolare. Il problema sta nel fatto che oggi quel tipo di spettatore ruspante cui idealmente si rivolgono non esiste più o addirittura chiede prodotti più vacuamente pretenziosi, ma «Un matrimonio da favola» è una commediola a suo modo vivace e simpatica. (Repubblica, 17 aprile 2014, Genova, p. XVI).
- Composto dal confisso cine- aggiunto al s. f. colomba.
> cine-anguria, cineombrellone, cinepandoro.