CINEA (Κινέας, Cinĕas)
Retore tessalo, ministro di Pirro, re dell'Epiro. Scolaro o imitatore di Demostene, splendido parlatore, fu nell'autunno del 281 a. C. mandato da Pirro a rassicurare del suo aiuto i Tarentini. Sembra una reduplicazione annalistica la notizia di due ambascerie di Cinea a Roma dopo la disfatta di Eraclea e dopo la battaglia d'Ascoli. Pare storicamente vera solo la seconda, nel 279, intesa a ratificare la pace che preliminanmente Fabrizio aveva trattato co1i Pirro. La pace però fu respinta dal Senato. La tradizione abbonda in particolari sulla dimora di Cinea in Roma, tendenti a dimostrare la fierezza di carattere dei Romani. C. fu poi (278) mandato da Pirro a trattare con i delegati delle città greche, quando il re accolse l'invito dei Sicelioti ad aiutarli contro i Cartaginesi. Fu seguace della filosofia epicurea (Plut., Pyrrh., 20; Cic., Cat., 43; cfr. Val. Max., IV, 3, 6).
Bibl.: R. Schubert, Geschichte des Pyrrhus, Königsberg 1894, pp. 63, 189; B. Niese, Gesch. d. Griech. u. maked. Staaten, II, Gotha 1899, p. 29; J. Beloch, Griech. Gesch., III, i, Strasburgo 1904, p. 569; G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, pp. 389, 403, 407; Stähelin, in Real-Encycl. der class. Altertumswiss., XI, coll. 473-76.