cine-anguria
(cineanguria), s. f. (scherz. iron.) Il film dell’estate.
• È il canovaccio di «Corazones de mujer» di Davide Sordella e del toscano Pablo Benedetti che, dopo il bel successo ottenuto all’ultimo Festival di Berlino nella sezione Panorama, lo presenta in sala al Fiamma da stasera a domenica alle proiezioni della sera. Girato a basso budget con attori non professionisti, fra cui la protagonista Aziz Amehri, è una nuova dimostrazione che il cinema italiano, oltre a cine-angurie e tormentoni natalizi, conosce un fermento di idee e racconti che meriterebbe miglior sorte nelle nostre sale. (Repubblica, 27 giugno 2008, Firenze, p. XVI) • Le commedie all’italiana sono temporaneamente sospese, sopraffatte da eventi sociopolitici di per sé già parodistici. Ci sono ormai solo cine-panettoni o cine-colombe o cine-angurie, sempre pescando a livello basso; e poi qualche coraggioso che imbocca l’avventurosa via delle sorprese dell’amore e delle contraddizioni dei sentimenti. (Maurizio Porro, Corriere della sera, 17 novembre 2010, ViviMilano, p. 35) • [Fabio] Genovesi li ha studiati: «Per il vitellone tirrenico o felliniano è cambiato tutto, non riesce più a conquistare. E a Forte dei Marmi con l’arrivo delle russe glaciali e già ben accoppiate il play boy locale è spiazzato. Poi sarà anche solo per un weekend, ma uscire con una di loro non lo auguro al portafogli di nessuno... Una volta l’attività amatoriale durava tutto luglio, perché c’erano le mogli senza i mariti; ora arrivano insieme nei weekend, per poco tempo e stressati». A farci rivivere le antiche emozioni, e a conferma che non ci sono più, ci provano da qualche stagione le «cineangurie» (i cinepanettoni estivi). (Francesco Rigatelli, Corriere della sera, 10 agosto 2013, p. 29, Tempi liberi).
- Composto dal confisso cine- aggiunto al s. f. anguria.
> cinecolomba, cineombrellone, cinepandoro.